I Bitcoin e gli dei Greci

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di Alberto Mattiacci

Gli antichi avevano l'abitudine di venerare molte divinità. Affidavano loro dei compiti -es. Mercurio proteggeva i mercanti- o li usavano per personificare dei concetti. Un dio minore era Kairòs: simboleggiava l'opportunità, l'occasione da cogliere al volo. Già, al volo, perché Kairòs correva velocissimo, più di ogni mortale e l'unico modo per acchiapparlo era di afferrarlo per il lungo ciuffo che spuntava sulla sua nuca pelata. Ma era difficile riuscirci perché, appunto, era velocissimo e quindi occorreva essere pronti al suo passaggio.
Kairòs mi è venuto in mente a proposito delle cryptovalute e, in particolare, dei Bitcoin -la leader di questo particolare comparto finanziario. Si tratta di monete (valute) nascoste (dal greco: crypto). Esistono solo nello spazio informatico e sono visibili solo lì dentro a chi possegga il giusto codice di accesso -tipo le credenziali che usate per accedere al vostro smartphone, per capirci.
Se ne parla molto di queste valute e alcuni considerano Bitcoin una grande opportunità, da cogliere al volo, al momento giusto, per fare un sacco di soldi senza lavorare. Oggi un Bitcoin vale circa 30mila euro; a settembre 2021 ne valeva quasi il doppio; a gennaio 2021 più o meno valeva quanto oggi.
Capita, perciò, che qualcuno pensi: se li compro oggi potrò rivenderli quando saranno raddoppiati, com'è già avvenuto -e perché mai non dovrebbe avvenire di nuovo?.
Chissà che ne penserebbe Meti, madre di Atena e dea della saggezza e dei buoni consigli?


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Giugno 2022, 14:28
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