Amazon e il futuro Rai VIDEO

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di Alberto Mattiacci

Amazon ha acquistato la Metro-Goldwin-Mayer (il leone che ruggisce, per capirci) per 9 miliardi di dollari: una somma pari a cinque anni di canone RAI.


Quando Jeff Bezos -l'uomo più ricco del mondo, inventore di Amazon- fa una mossa di questo tipo, scatta il panico. Con l'invenzione di un commercio digitale efficientissimo Amazon ha inferto un duro colpo a quello tradizionale. Il timore, così, è che la storia possa ripetersi anche in altri campi. Toccherà anche alla televisione?
Televisione, in Italia, significa RAI. Vogliamo tutti bene a mamma RAI ma detestiamo (a torto) l'essere costretti a finanziarla. Il canone è un tributo che segue un'idea inglese, nata nel 1922 con la BBC: uno Stato che si occupi di produrre e distribuire, a tutti i cittadini, dei contenuti radiotelevisivi che 1)informino; 2) intrattengano; 3) educhino.

Il Tg1, I soliti Ignoti, Ulisse, insomma.


Torniamo ad Amazon. È plausibile che a Bezos interessi, di quel trittico, solo una parte: l'intrattenimento. Perché? Per mettere su un modello che: 1) attragga l'attenzione delle persone con dei super-contenuti divertenti (film e serie); 2)trasformi questa audience in soldi con la pubblicità; 3) inserisca nel gioco l'e-commerce. Il tutto, a livello planetario.


La televisione è cambiata da quando sono arrivati connessione e schermi digitali. Cambierà ancora. A guidare questo cambiamento, stavolta, non saranno aziende statali ma i giganti apolidi della tecnologia. Che guardano solo al dollaro.
RAI & Co sono avvisati.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Giugno 2021, 14:49
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