Capitalismo rock&roll

Capitalismo rock&roll

di Alberto Mattiacci

Il capitalismo è simile al rock and roll: il primo è una forma di economia, l'altro una forma di musica. Così come esistono molti rock (es. hard rock; punk rock ecc.), così esistono varie forme di capitalismo (es. liberismo, social democrazia ecc.). Come il rock - da Elvis agli U2, per dire, ne è passata d'acqua - il capitalismo è mutato nel tempo e ora pare essere giunto il momento per un altro, e profondo, cambiamento. Non a causa della crisi, dei rischi geopolitici internazionali, o del cambiamento climatico. No. C'è qualcosa di molto profondo che nel capitalismo di oggi non funziona più.
La Caritas, per esempio, dice che quasi un quarto delle persone che assiste hanno un lavoro. Cioè 25 su 100 in fila davanti alle sue porte lavorano ma i relativi redditi non bastano a vivere.

Non è così solo a casa nostra. Arrivano racconti, dalla Silicon Valley, che fanno raccapricciare: impiegati Google, Alphabet, Meta, Apple eccetera, che vivono in camper. Quanto guadagnano non consente loro di avere abitazioni dignitose nei pressi del posto di lavoro. E nel Regno Unito? Pare che lì 1 famiglia su 7 fatichi a mettere assieme pranzo e cena, ogni giorno. Qualche settimana fa, uno dei migliori sondaggisti italiani chiese a un campione quale fosse la direzione giusta per riformare il capitalismo. Ebbene, la prima voce, che raccolse il 48% dei consensi fra gli intervistati fu: «Favorire la redistribuzione dei redditi». Tradotto significa: pagare più le persone.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 15:13
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