Un capitolo chiave del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR è la cosiddetta “Prima Missione”: quasi 50 miliardi -su 235 totali- dedicati a digitalizzazione, innovazione e competitività. Il PNRR vede la “trasformazione digitale” al centro del futuro italiano.
Una metafora semplice può aiutare a capirne il senso. Rappresentiamo la realtà fisica, quella del mondo pre-digitale, come un bicchiere di latte. Molti ricorderanno quel mondo lì: il telefono era solo in casa; la tv aveva 7 canali nazionali; il biglietto aereo lo compravi in agenzia e via così.
Questo bicchiere di candido latte, a un certo punto, accoglie una goccia di caffè - arrivò la posta elettronica. La realtà iniziò a divenire un pochino più ibrida: ecco il latte macchiato. Passa il tempo e la quota di caffè cresce sempre di più -arrivano web 2.0, le piattaforme, l’e-commerce e via dicendo.
Una realtà in cui ormai cercare di separare il caffè (digitale) dal latte (fisico) non ha più senso. Immagino che ciascuno ci si ritrovi: supermercati digitali, tv digitali, analisi cliniche digitali e così via. Ha senso spendere 50 miliardi per cose che facciamo già? Il PNRR dice sì, perché digitale significa economia e società, presi assieme e ripensati dalla base. Ancora c’è da fare.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Ottobre 2022, 15:09
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