Manovra, più fondi per il «reddito» e le nuove pensioni
di Luca Cifoni
LE RICHIESTE
Naturalmente tutte le richieste dovranno tener conto della volontà enunciata dal ministro Tria di far segnare quest’anno almeno un piccolo miglioramento del saldo strutturale di bilancio, pur rinunciando agli obiettivi che erano stati fissati per il 2019 dal governo Gentiloni. Questo traguardo non sarebbe centrato se, come vuole una parte consistente della maggioranza, il rapporto tra deficit e Pil dovesse essere lasciato salire al 2,2 per cento, oltre mezzo punto il valore di riferimento immaginato dal responsabile dell’Economia: la possibilità di incrementare il disavanzo permetterebbe di non prevedere puntuali coperture finanziarie per una buona parte degli interventi. Gli spazi di trattativa con la commissione europea sono però ristretti ed è per questo che nelle ultime ore sta emergendo l’ipotesi di accantonare il progettato ritocco verso il basso della prima aliquota Irpef. Portarla dal 23 al 22 per cento si tradurrebbe in un alleggerimento di 150 euro l’anno per tutti i contribuenti al di sopra dei 15 mila euro di imponibile e in un risparmio via via minore per coloro che non raggiungono questa soglia.
CIFRE ESIGUE
Da un certo punto di vista, ciò potrebbe rappresentare un primo “assaggio” di riforma Irpef ma allo stesso tempo, visto che si tratta di una cifra tutto abbastanza esigua, la mossa potrebbe risultare controproducente. L’alternativa è concentrare tutte le risorse sull’estensione del regime forfettario per le partite Iva e sull’aliquota Ires agevolata per le imprese che investono, mentre persone fisiche e famiglie attenderebbero il 2020 per vedere benefici fiscali diretti.
Sullo sfondo resta la competizione interna tra Lega e Movimento Cinque Stelle, con quest’ultimo impegnato a spingere a tutti i costi il reddito di cittadinanza che in una prima fase - come specificato dalla sottosegretaria all’Economia Laura Castelli - potrebbe essere concentrato sugli anziani sotto forma di incremento delle pensioni minime. Per quanto riguarda il Carroccio invece l’obiettivo numero uno è a questo punto la riduzione a 62 anni dell’età per la pensione anticipata, con il meccanismo di quota 100, mentre il traguardo della flat tax è stato decisamente spostato in avanti.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Settembre 2018, 16:44
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