La Corte europea dei Diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per non aver protetto Annalisa Landi, vittima di violenza domestica con i suoi figli. Nel 2018, a Scarperia, in provincia di Firenze, il compagno di Annalisa, Nicolò Patriarchi, accoltellò e uccise il figlio Michele, di appena un anno, e non riuscì a fare lo stesso con la figlia solo perché Annalisa le fece scudo con il corpo, sopravvivendo miracolosamente. In paese tutti conoscevano la violenza di quest'uomo e le forze dell’ordine più volte erano intervenute per sedare la situazione. Proprio l’assenza di azioni ulteriori da parte delle istituzioni è al centro della sentenza della corte di Strasburgo: «I procuratori sono rimasti passivi di fronte ai gravi rischi che correva la donna e con la loro inazione hanno permesso al compagno di continuare a minacciarla e aggredirla».
A causa di ciò lo Stato dovrà risarcire i danni morali alla donna, che sono stati stimati in 32 mila euro. «Un fatto che deve suonare come un monito per il nostro Paese, un incentivo a migliorare, con urgenza la situazione. Molto è stato fatto sul fronte legislativo, ma ci aspetta molto lavoro e questa sentenza deve spronare tutte le istituzioni italiane, tutti noi, a fare di più per combattere una piaga drammatica e strutturale quale la violenza contro le donne e il femminicidio, che coinvolge anche i minori» ha detto la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio.
«Nel caso specifico della condanna, questa mancanza da parte delle istituzioni è costata la vita a un bambino di un anno, mentre una bambina è stata gravemente ferita.
Il disegno di legge del governo in discussione al Senato punta ad aumentare le misure di protezione, tra cui l'allontanamento dell'uomo maltrattante dalla casa familiare e il braccialetto elettronico. In questo contesto risulta prezioso l'apporto della rete dei centri antiviolenza e delle Case rifugio ma per questo servono maggiori finanziamenti e procedure più snelle per ottenerli.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Aprile 2022, 13:44
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