Maria Pia Giovannini lancia il manifesto donne Ict: «Valorizzare le nostre capacità nell'innovazione a aiutare le giovani»

Maria Pia Giovannini lancia il manifesto donne Ict: «Valorizzare le nostre capacità nell'innovazione a aiutare le giovani»

di Maria Lombardi

Pragmatiche, intuitive, veloci nel risolvere problemi. Innovatrici per vocazione. Chi meglio delle donne può dare un contributo alla rivoluzione tecnologica? Maria Pia Giovannini,  vicepresidente del club dirigenti tecnologie dell'informazione Roma, ha lanciato qualce giorno fa un "Manifesto donne Ict". «L'intento è quello di sottolineare quanto sia importante in questo momento valorizzare e raccogliere le potenzialità delle donne nell'innovazione», spiega Giovannini che come dirigente Agid (agenzia per l'Italia digitale) ha partecipato alla stesura dei programmi di governo l'informatizzazione della pubblica amministrazione. «C'è una maggiore propensione delle donne a fare innovazione e ritengo vada sfruttata questa loro capacità di migliorare l'organizzazione dei processi e di sviluppare soluzioni di fronte alle difficoltà».

Ma c'è dell'altro nel manifesto: un'alleanza tra generazione e un desiderio di trasmettere alle più giovani l'amore per il digitale. «Sono cresciuta e ho operato, sin dagli studi universitari nella facoltà di Matematica a Roma, nel campo dell’Ict conquistando, con grande fatica ma sempre con tanta determinazione, uno spazio che mi ha permesso di partecipare ai principali processi di innovazione nel nostro Paese prima nel campo bancario e poi in quello pubblico. Mi ritengo molto fortunata per questo mio percorso professionale e mi sento in dovere di contribuire a dare analoghe opportunità alle altre giovani donne aiutandole ad avvicinarsi alle tecnologie Ict, allo studio delle discipline Stem. Un’azione di solidarietà tra donne in cui quelle più esperte in Ict  possono trasferire, con la loro esperienza e competenza, informazioni conoscenze e motivazioni al cambiamento alle altre giovani ancora in cerca di una propria identità. Dalla relazione al Senato del Presidente Draghi risulta infatti che ci sarà un fabbisogno  stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale ambientale. Ci mettiamo dunque al servizio delle giovani, vogliamo trasferire l'amore per il lavoro nel digitale, è creativo, flessibile, interessante».

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In questo impegno nel sostenere gli studi Stem tra le giovani, la vicepresidente del club dei dirigenti informatici cerca la collaborazione di altre associazioni. «Abbiamo raccolto le testimonianze delle diverse associazioni con cui abbiamo avviato un costruttivo rapporto di collaborazione. L'obiettivo principale è sensibilizzare le giovani donne sull'importanza del loro contributo per la crescita economica e sostenibile del paese. Con la Fondazione Mondo digitale le donne professioniste del club possono candidarsi per animare una sessione di role modeling dedicata alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado e universitarie che partecipano al progetto Coding Girls.Non solo allenamenti e competizioni di coding tra le scuole, il programma prevede anche sessioni di orientamento con tutor universitari e incontri motivazionali con modelli professionali positivi.

Con l’associazione DressforSuccess possiamo partecipare,  sempre in una formula di role modeling, ai progetti di formazione e ricollocazione che l’associazione organizza per permettere a tutte quelle donne che, avendo perso il lavoro, di trovare nel campo dell’informatica migliori opportunità di occupazione stante il fabbisogno di posti di lavori che si verrà a creare nei prossimi anni». E sono state avviate collaborazione con altre associazioni.

Il filo conduttore alla base di tutte queste iniziative vuol essere «la solidarietà delle donne per le donne attraverso e con la tecnologia», aggiunge la vicepresidente. «Ê la solidarietà espressa dalle donne della nostra generazione per le donne della nuova generazione “next generation women” perché possano competere, come afferma il presidente Draghi, per meritocrazia. Come ha ricordato il premier la mobilitazione di tutte le energie del Paese nel suo rilancio non può prescindere dal coinvolgimento delle donne. Garantire parità di condizioni competitive significa anche assicurarsi che tutti abbiano eguale accesso alla formazione di quelle competenze chiave che sempre più permetteranno di fare carriera,  digitali, tecnologiche e ambientali. Intendiamo quindi investire, economicamente ma soprattutto culturalmente, perché sempre più giovani donne scelgano di formarsi negli ambiti su cui intendiamo rilanciare il Paese. Solo in questo modo riusciremo a garantire che le migliori risorse siano coinvolte nello sviluppo del Paese».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Febbraio 2023, 10:24
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