Digital stalking, per il 26% degli italiani si può spiare segretamente il proprio partner

Digital stalking, per il 26% degli italiani si può spiare segretamente il proprio partner

Il 26% degli italiani ritiene che spiare segretamente il proprio partner sia accettabile. É uno dei dati che emerge dal report  Digital Stalking in Relationships presentato da  Kaspersky in Senato.  Il 6% degli italiani ha ammesso di aver installato uno stalkerware sul dispositivo del proprio partner. Un allarmante 26% lo ritiene normale oltre che accettabile in alcune circostanze. L’8% degli italiani è stato obbligato dal proprio partner ad installare un'applicazione di monitoraggio.

Secondo le statistiche emerse dai prodotti Kaspersky quasi 28.000 utenti mobili a livello globale sono stati vittime di questa minaccia, di cui 527 in Italia. Con questi numeri l’Italia si posiziona al secondo posto in Europa dopo la Germania. Gli stalkerware, sono dei software disponibili in commercio che vengono installati sui dispositivi di un utente senza il suo consenso e sono in grado di fornire l'accesso a tutta una serie di dati personali, come la posizione del dispositivo, la cronologia del browser, i messaggi di testo o le chat dei social media.

Gli stalkerware sono una forma di cyberviolenza in quanto spesso vengono utilizzati per spiare il partner nelle relazioni in cui avvengono abusi. Kaspersky ha presentato il report Digital Stalking in Relationships, un sondaggio globale che coinvolge più di 21.000 persone in 21 paesi, inclusa l’Italia, con l’obiettivo di indagare sul loro atteggiamento in merito a privacy e stalking digitale nelle relazioni intime e per fare il punto sul fenomeno degli stalkerware. Dall’indagine, condotta online da Sapio Research e commissionata da Kaspersky, è emerso che il 6% degli italiani ha ammesso di aver installato uno stalkerware sul dispositivo del proprio partner mentre l’8% ha sfruttato funzionalità di smart home per monitorare il partner senza il suo consenso.

I DATI

Seppure il 74% degli italiani non è d’accordo all’idea di installare un software di monitoraggio per spiare il partner, in alcune circostanze un allarmante 26% lo ritiene normale oltre che accettabile. Secondo i nostri connazionali, le situazioni che potrebbero giustificare questo comportamento sono il sospetto di infedeltà da parte del partner (70%), possibili coinvolgimenti del partner in attività criminali (59%) e motivi legati alla sicurezza del partner (52%). In cima alla classifica dei Paesi che ritengono il monitoraggio segreto una pratica accettabile troviamo la regione dell’Asia-Pacifico (24%), meno praticata invece in Europa (10%) e in America (8%). Inoltre, il report mostra che l’8% degli italiani è stato obbligato dal proprio partner ad installare un'applicazione di monitoraggio. Purtroppo, il 27% di quelli che hanno risposto positivamente a questa domanda hanno anche già subito abusi da parte del partner.

«Quando è stato chiesto agli intervistati se fosse giusto monitorare “consensualmente” le attività online del proprio partner», ha spiegato Alessandra Venneri, Head of Communications and Public Affairs di Kaspersky, «quasi la metà degli italiani (44%) si è dichiarato favorevole: il 25% lo farebbe per motivi di trasparenza all’interno della coppia mentre il 19% solo per tutelare la sicurezza fisica del partner o se il monitoraggio è reciproco. La cosa grave è che oggi scaricare uno stalkerware dal web è alla portata di tutti oltre che perfettamente legale».

Il senatore pd Tommaso Nannicini, che ha fortemente voluto questa iniziativa, ha sostenuto che «il contrasto al fenomeno dello stalkerware ha bisogno di strumenti innovativi sia dal punto di vista legislativo che tecnologico.

I dati presentati oggi, possono aiutarci ad orientare meglio le nostre decisioni politiche in materia di contrasto alla violenza informatica di genere».

La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, ha dichiarato che «riconoscere le varie forme di violenza informatica contro le donne è uno degli obiettivi che il Governo si è dato nel nuovo Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 che ho recentemente portato in Consiglio dei Ministri. Il Governo sta puntando su tre strumenti: la formazione, per rendere le donne consapevoli dei propri diritti;  sistemi di monitoraggio in grado di identificare le diverse forme di violenza;  provvedimenti normativi atti a difendere le donne da qualsiasi forma di violenza».

I DISPOSITIVI

La cyberviolenza è reale e diffusa. L’11% degli italiani intervistati ha ammesso di essere stato perseguitato tramite dispositivi tecnologici mentre il 24% sospetta che il proprio partner violi la sua privacy digitale. Molte preoccupazioni su come potrebbe manifestarsi una tale invasione della privacy ruotano intorno alle informazioni accessibili tramite smartphone, esposte quindi al rischio di stalkerware. Guardando alle informazioni personali che gli italiani non vorrebbero mai finissero nelle mani del partner troviamo i messaggi di testo (38%), gli account dei social media (36%) e le e-mail (34%). Questi dati sono particolarmente allarmanti se si tiene conto che quasi la metà delle vittime italiane di stalking tecnologico è stata monitorata tramite un'applicazione per telefono (36%).

Ma come reagirebbero gli italiani se scoprissero un’applicazione di monitoraggio sul loro dispositivo? L’85% si confronterebbe con il partner mentre solo il 14% chiamerebbe una linea di assistenza o visiterebbe un centro di supporto. 

 Kaspersky ha analizzato anche le sue statistiche per un periodo che va da gennaio ad ottobre 2021 per comprendere quanti utenti dei suoi prodotti sono stati colpiti dagli stalkerware nei primi 10 mesi dell'anno. È emerso che quasi 28.000 utenti mobili a livello globale sono stati vittime di questa minaccia di cui 527 in Italia. Con questi numeri l’Italia si posiziona all’undicesimo posto dei Paesi nel mondo con il maggior numero di vittime e al secondo posto in Europa dopo la Germania (885 vittime). Durante lo stesso periodo, ci sono stati più di 3.100 casi registrati in UE e più di 2.300 in Nord America. Secondo i dati di Kaspersky, Russia, Brasile e Stati Uniti d'America (USA) rimangono i tre paesi più colpiti in tutto il mondo fino ad ora. Allo stesso modo, in Europa il quadro non è cambiato: Germania, Italia, Regno Unito (UK) e Francia sono rispettivamente i primi quattro paesi più colpiti. Per gli utenti che sospettano di essere vittima di stalkerware, Kaspersky raccomanda di: non affrettarsi a rimuovere gli stalkerware trovati sul dispositivo poiché l'abusatore potrebbe notarlo e intensificare i suoi comportamenti abusivi. È molto importante tenere conto del fatto che l'aggressore può essere un potenziale rischio per la sicurezza. Contattare le autorità locali e le organizzazioni che si occupano di supportare le vittime di violenza domestica - per assistenza e pianificazione della sicurezza. Una lista di organizzazioni rilevanti in diversi paesi può essere trovata su www.stopstalkerware.org.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Novembre 2021, 21:16
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