Piccinelli, la mano di Zagor. Ha raccolto l'eredità di Ferri: «Un privilegio, ma lui resta un'istituzione»

Piccinelli, la mano di Zagor. Ha raccolto l'eredità di Ferri: «Un privilegio, ma lui resta un'istituzione»

di Fabrizio Ponciroli
Zagor è uno dei personaggi più amati del mondo Bonelli. Nato, nel lontano 1961, dal duo Nolitta-Ferri, ha, ancora oggi, una schiera di accaniti fan che ne seguono le orme con grande partecipazione. Dopo la scomparsa, nell’aprile del 2016, di Gallieno Ferri, disegnatore bonelliano per eccellenza, la casa editrice ha scelto Alessandro Piccinelli per raccoglierne l’ingombrante eredità. Lo abbiamo intervistato, in esclusiva, per farci raccontare cosa significhi essere l’uomo che disegna le cover di un personaggio come Zagor…
Che sensazione prova ad essere colui che dà vita alle cover di Zagor?
“Non è stato facile… Ci penso ancora oggi al fatto che sto disegnando le cover di Zagor. Ferri è un’istituzione. Essendo anch’io un lettore di Zagor, ho sempre saputo che Zagor è identificato con il tratto di Ferri. Quindi non è stato semplice. Impossibile avvicinarsi a Ferri. Inoltre, gli zagoriani hanno una passione viscerale per il loro eroe, quindi sono, giustamente, molto esigenti ed è la loro forza. Accettare uno stile diverso da quello di Ferri è complicato, anche se io ho già disegnato Zagor in passato”.
Come le hanno comunicato che sarebbe stato l’erede di Ferri?
“Avevo chiamato la casa editrice per parlare di alcune tavole di Tex. Mi hanno passato Moreno (Burattini, sceneggiatore e curatore di Zagor) che mi ha detto che sarei stato io a prendere il posto di Ferri che era scomparso qualche giorno prima. Dopo cinque minuti di silenzio totale, ho subito pensato a come l’avrebbero presa gli zagoriani. Ti racconto un aneddoto. Il giorno dopo in cui è scomparso Ferri, entrando sul mio profilo Facebook, leggevo i post degli zagoriani che si interrogavano su chi avrebbe preso ora il suo posto. E pensavo: ‘Come potranno sostituire l’insostituibile? …’. E’ toccato a me (Ride, ndr). A parte tutto, è davvero un privilegio poter svolgere questo compito, davvero un privilegio”.
Ci racconta quale è la forza di Zagor?
“Nolitta e Ferri hanno creato un personaggio dai mille spunti e dalle mille sfaccettature. Non è banale, lo vedi anche dal suo abbigliamento. E’ una sorta di supereroe italiano. E’ un multi genere. Non è solo un western. Nelle sue storie, c’è dell’horror, del fantasy, c’è un po’ di tutto. Nolitta e Ferri, quando hanno creato Zagor, erano avanti 30 anni. Ma credo che la sua vera forza sia nei suoi lettori. Seguono ogni iniziativa collegata a Zagor e ne creano anche… Penso ad un appassionato che è riuscito ad intitolare a Gallieno Ferri la biblioteca di Varazze. Questo per far capire quanto siano tosti e fedeli i fan di Zagor”.
La vedremo a Cartoomics, a Milano…
“Sì, ci sarò per incontrare i fan. Ci sarà una grande iniziativa legata a Zagor con la ristampa di tutta la grande saga di Zagor a partire dal numero uno ‘La foresta degli agguati’. Quest’ultimo sarà reperibile allo stand Bonelli proprio a Cartoomics (8-9-10 marzo). Io ho realizzato la variant cover per Cartoomics, in edizione limitata. Saranno dei giorni speciali, con tanto spazio a Zagor”.
E sempre più giovani si stanno avvicinando a questo personaggio…
“Vero, verissimo… Lo zoccolo duro è fatto dagli zagoriani di una certa età ma vedo sempre più giovani che si interessano a Zagor e non solo… Li vedo nelle fiere e sui social network. Anche la casa editrice si sta impegnando per offrire ai giovani prodotti più in linea con la loro era. Credo ci sia una buona speranza per un ricambio generazionale”.
Quindi i fumetti non scompariranno?
“C’è sempre qualcuno che ha voglia di raccontare una storia ma ci deve essere anche qualcuno che abbia voglia e la capacità di raccontarla.
Credo che i fumetti siano immortali”.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Febbraio 2019, 17:06
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