Una scoperta rivoluzionaria, quella del gioiello più antico mai rinvenuto in Eurasia. Si tratta di un ciondolo d'avorio, risalente a 41.500 anni fa e scoperto nel 2010 nella grotta di Stajnia, in Polonia.
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Dopo oltre un decennio di studi, pubblicati su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature, è stato possibile datare la realizzazione di quel ciondolo e, di fatto, retrodatare di circa duemila anni le prime arti decorative dei primi esemplari di Homo sapiens giunti in Europa. Lo studio multidisciplinare ha coinvolto un gruppo di ricerca guidato dall'Università di Bologna insieme a studiosi dell'Istituto Max Planck per l'Evoluzione Umana (Germania), dall'Università di Wrocław (Polonia) e dall'Istituto di Sistematica ed Evoluzione degli animali dell'Accademia Polacca delle Scienze.
Il ciondolo è decorato da 50 puntini che disegnano una curva circolare irregolare. «Determinare l'età esatta era fondamentale per la sua attribuzione culturale», spiega Sahra Talamo, coordinatrice dello studio e direttrice del laboratorio di radiocarbonio Bravho del Dipartimento di Chimica 'Giacomo Ciamician' dell'Università di Bologna. «Questo studio dimostra che utilizzando i più recenti progressi del metodo del radiocarbonio è possibile ridurre al minimo la quantità di materiale da campionare e ottenere ugualmente date molto precise e con un intervallo di errore molto piccolo».
Il ciondolo è stato analizzato anche con metodologie digitali, a partire da scansioni micro-tomografiche dei reperti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Dicembre 2021, 10:32
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