Donne di potere dal Medioevo a oggi nello splendido borgo di Monteleone d'Orvieto: convegno, visite in costume e prodotti umbri

Donne di potere dal Medioevo a oggi nello splendido borgo di Monteleone d'Orvieto: convegno, visite in costume e prodotti umbri
Una giornata di festa con visite guidate in costumi d'epoca e degustazione di prodotti tipici, parlando di “Donne di potere tra il Medioevo e l’Età Moderna” a Monteleone d’Orvieto, piccolo e antico borgo disteso e dominante tra le verdi colline umbre a una manciata di chilometri dal casello autostradale di Fabro.

Il 30 giugno non sarà una data qualsiasi nella vita di una comunità che punta sulla storia e sulla cultura per cercare il proprio sviluppo, utilizzando nuovi modi di comunicazione da integrare con quelli più tradizionali. Comune di Monteleone d'Orvieto e Pro Loco hanno infatti dato vita a una giornata molto originale, da non perdere, che affascinerà i cultori del Medioevo quanto i neofiti che intendono apprendere aspetti spesso inediti affrontati da professori universitari e scrittori, che troveranno la conclusione della sessione del mattino con le parole di Federico Fioravanti (ideatore del Festival del Medioevo nella sempre umbra Gubbio) e quella del pomeriggio da parte dello scenografo Francesco Frigeri (ideatore di “1400 quasi 1500” a Monteleone d’Orvieto). Evento questo che, alla sua seconda edizione (dal 29 giugno al 1° luglio, riproducendo nel contesto monteleonese momenti che l’immaginario collettivo rimanda a scene cinematografiche) farà da cornice al convegno.  



Una sinergica cornice messa attorno a sogni, idee e proposte che vorrebbe essere la premessa, da perte del sindaco Angelo Larocca e del presidente della Pro Loco Stefano Cappelloni, per elaborare ed esporre rinnovate e specifiche forme di progettualità. Forme che, già dal ragionamento del professor Augusto Ciuffetti, docente di storia economica all’Università politecnica delle Marche, nella sua intervista video potrebbero trovare un valore aggiunto nel racconto teatrale. Un contributo il suo, che è stato realizzato a Monteleone d’Orvieto l’8 marzo proprio per dare implicitamente impulso e rilevanza all’altro centrale tema: quello della donna. Questione che Monteleone d’Orvieto propone volutamente non nel mese di marzo e con approccio manzoniano, proprio di chi sa che parlare del passato permette di trattare anche questioni del presente.

Ma nei video che si sono susseguiti dopo quello del Ciuffetti e che hanno trovato diffusione attraverso la rete a partire dai social de La Rimpatriata, ad essere stata indicata non solo la strada della divulgazione teatrale: lo scrittore Claudio Lattanzi in un video montato da Davide Pompei sulla musica di Vittorio Tarparelli), infatti, rimanendo comunque affezionato ai libri, tradizionale strumento di trasmissione della conoscenza, ha indicato la soluzione del festival e degli audiovisivi, mentre la strada dei film e della fiction si è trovata nella proposta di Francesco Frigeri. Modalità diverse che richiamano tutte a forme divulgative della storia e del territorio, che collimano con l’idea degli organizzatori: puntare sulla qualità dell’offerta e sulle più intime suggestioni di un piccolo centro.



Emozioni da proporre, esperienze di vita, passeggiate nella storia che comunque devono fondarsi sulla conoscenza e, qualora possibile, sullo studio diretto delle fonti. Aspetto che è stato sottolineato dall’ispettore onorario archivistico Sergio Giovannini che, nella propria intervista arricchita dal significato storico dei colori e da quello più romantico dei fiori, focalizza l’attenzione sull’importanza di questo aspetto, facendo proprio questo approccio finalizzato allo studio e alla conoscenza approfondita di un contesto. Nel fare questo apre le porte del piccolo museo parrocchiale di Monteleone d’Orvieto, svelando ad occhi esterni le ricchezze e le bellezze gelosamente custodite da una piccola comunità che affonda le proprie radici nell’identità di un territorio.
Realtà che oggi, forse più di ieri, hanno necessità di sostenersi su attività anche private che sappiano scommettere sia sulla “creatività” che sulla “manualità”, come auspicato dalla stilista Maria Cristina Gori in un recente video nel quale, raccontando della decennale esperienza del corteo storico di Monteleone d’Orvieto nel quale si sfidano per il dominio del Castrum Montis Leonis il nobile Casato dei conti di Montemarte e quello dei conti di Marsciano, ha descritto il lavoro compiuto per la realizzazione del vestito della beata Angelina (alla quale darà voce, interpretando un monologo scritto da Roberto Cherubini e Alessio Stollo, l’attrice Giulia Trippetta).

Costume ben diverso da quelli prestati per far rivivere nei video e poi nell’evento di fine giugno Margherita Aldobrandeschi e Manfilia di Montemarte. Protagoniste che, assieme a Ortensia Baglioni, oltre a ritornare per un giorno tra le antiche mura dell’abitato come “donne di potere”, gli organizzatori – in alcuni casi prendendo distanza dal merito delle scelte e dalle modalità di perseguimento dei fini - propongono come esempio di chi, anche e soprattutto in contesti non propriamente favorevoli, grazie alla determinazione, capacità e un pizzico di fortuna, è riuscito a conquistare ciò che più desiderava.

Per chi volesse saperne di più, ecco i link delle interviste video realizzate con i singoli esperti che partecipano alla giornata di studi e dibattito:

https://youtu.be/_wTxTlOIFJE
https://youtu.be/6yo_5Ja-ats
https://youtu.be/cMjX2TqP6GE
https://youtu.be/3XkF2M1i2mA
https://youtu.be/oiQL7L3srKc
https://youtu.be/0ZbrMSgoHMA

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Giugno 2018, 11:44
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