Vaccino Johnson & Johnson sospeso negli Usa: «6 casi di coaguli di sangue». Rinviate le consegne in Europa

Vaccino Johnson & Johnson sospeso negli Usa: «6 casi di coaguli di sangue». Rinviate le consegne in Europa

Dopo AstraZeneca, guai anche per il vaccino Johnson&Johnson. Gli Usa hanno chiesto infatti una sospensione precauzionale del vaccino anti Covid dopo alcuni casi di coagulazione, secondo quanto riporta il New York Times, che sottolinea che la Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control smetteranno di usare il vaccino nei siti federali e solleciteranno gli Stati a fare lo stesso in attesa delle indagini sui problemi di sicurezza.

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E intanto in Europa l'azienda farmaceutica ha annunciato che ritarderà le consegne dei suoi vaccini: «Siamo a conoscenza degli estremamente rari» problemi avuti da «un piccolo numero di persone che hanno ricevuto il nostro vaccino. Il Cdc e la Fda stanno rivedendo i dati relativi a sei casi negli Stati Uniti su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per precauzione, il Cdc e la Fda hanno raccomandato una pausa nell'uso del nostro vaccino», afferma Johnson&Johnson in una nota. 

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«Stiamo rivedendo questi casi con le autorità europee e abbiamo deciso in via proattiva di ritardare le consegne all'Europa», osserva Johnson&Johnson. La sospensione è legata a sei casi negli Stati Uniti che hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue nelle due settimane successive alla vaccinazione. Si tratta in tutti i casi di donne tra i 18 ed i 48 anni. Una donna è morta ed un'altra è ricoverata in gravi condizioni in Nebraska, secondo quanto riporta il New York Times.

Dopo l'indicazione delle autorità federali statunitensi che hanno raccomandato di sospendere il vaccino Johnson&Johnson, molti stati Usa si stanno adeguando. A New York tutti gli appuntamenti già programmati per il vaccino monodose sono stati confermati ma ad essere somministrato sarà il vaccino Pfizer. Mentre nel District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington, gli appuntamenti per il vaccino Johnson&Johnson sono stati tutti cancellati in attesa di essere riprogrammati.

J&J: «Ritardato lancio in Europa»

La Johnson & Johnson, che ha consegnato oggi le sue dosi di vaccino anti-Covid anche in Europa, precisa di aver deciso di «ritardare il lancio» del proprio siero nel vecchio continente, «in un'ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie europee». Lo precisa la stessa azienda farmaceutica dopo la sospensione, da parte dalle autorità americane, delle somministrazioni del vaccino in seguito a sei casi di reazioni rare legate alla formazione di coaguli di sangue, tra cui un decesso.

«Stiamo lavorando a stretto contatto con esperti medici e autorità sanitarie, e favoriamo fermamente una comunicazione aperta di queste informazioni agli operatori sanitari e al pubblico», afferma l'azienda. I CDC e la FDA statunitensi, sottolinea inoltre J&J, hanno messo a disposizione informazioni sul corretto riconoscimento e gestione di questi disturbi a causa del trattamento unico richiesto da questo tipo di coaguli di sangue. Le autorità sanitarie, precisa l'azienda, «consigliano alle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il COVID-19 e che sviluppano un forte mal di testa, dolore addominale, dolore alle gambe o respiro corto entro tre settimane dalla vaccinazione di contattare il proprio medico».

Intanto, sono 184mila le dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson che arriveranno nel pomeriggio all'hub della Difesa di Pratica di Mare. Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia. L'Ema, già lo scorso 9 aprile, ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni di eventi tromboembolici in quanti hanno ricevuto il vaccino anti-Covid Janssen. Il vaccino attualmente è utilizzato solo negli Stati Uniti, con un'autorizzazione all'uso di emergenza. Nell'Ue è stato autorizzato l'11 marzo, ma non viene ancora inoculato. Al momento non è chiaro se vi sia un'associazione causale con gli eventi trombotici.

Casa Bianca: campagna non ne risentirà

I casi osservati sono «estremamente rari» ma «la sicurezza del vaccino per il Covid è una priorità per il governo federale», affermano il Cdc e la Fda, le autorità sanitarie americane, sottolineando che la raccomandazione di una pausa nella somministrazione del Johnson&Johnson è stata decisa in via precauzionale. E la Casa Bianca assicura che agli americani prenotati per il vaccino sarà offerta un'alternativa: «La pausa al vaccino Johnson&Johnson non avrà un impatto significativo sul nostro piano di vaccinazioni», fa sapere la massima autorità americana. Gli accordi siglati con Pfizer e Moderna sui vaccini coprono 300 milioni di americani.

I vaccini Johnson & Johnson rappresentano meno del 5% di quelli somministrati finora negli Stati Uniti, afferma la Casa Bianca. «Nelle ultime settimane abbiamo reso disponibili più di 25 milioni di dosi di Pfzier e Moderna a settimana, e questa settimana ne metteremo a disposizione 28 milioni di dosi - mette in evidenza la Casa Bianca -. Questo è più che abbastanza per mantenere l'attuale velocità di 3 milioni di vaccinazioni al giorno e per centrare l'obiettivo del presidente Joe Biden di 200 milioni di dosi nei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca».

Assessore Lazio: si decida subito, basta incertezze

«È bene che sul vaccino Johnson & Johnson ci sia una decisione rapida, chiara, definitiva, senza tentennamenti ed incertezze. Bisogna evitare di fare ciò che è stato fatto con il vaccino Astrazeneca. Le autorità si pronuncino con una voce sola, anche perché negli USA si trovano in una situazione totalmente diversa avendo già somministrato alla popolazione milioni di dosi. Mi auguro che si mantenga un livello di razionalità e di pragmatismo, il rischio di una tempesta perfetta è molto alto». Lo dichiara l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

Gelmini: film già visto con AstraZeneca

«Un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto questo percorso, ma i vaccini sono sicuri. Non allarmiamoci, il numero dei casi sospetti di Johnson&Johnson è inferiore a quelli di Astrazeneca, ma non vuol dire che non sono sicuri, è più pericoloso non fare il vaccino». Così il ministro Mariastella Gelmini a Tgcom 24 sul caso esploso negli Usa. «Ci sarà un incontro dei ministri europei della salute, ma sono sicura che sarà riconosciuto come sicuro come già successo per Astrazeneca», ha aggiunto.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Aprile 2021, 13:24
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