Vaccino Covid, rare miocarditi nei bambini: uno studio ricostruisce le cause. «Ecco perché succede»

Il fenomeno è molto raro, si stima che i casi nella fascia d'età considerata nella ricerca siano 18 su un milione

Vaccino Covid, rare miocarditi nei bambini: uno studio ricostruisce le cause. «Ecco perché succede»

È il sistema immunitario ancora immaturo di bambini e adolescenti all'origine delle rare miocarditi finora osservate nella fascia d'età compresa fra 12 e 21 anni in seguito alla vaccinazione anti Covid-19 con i vaccini a Rna messaggero (mRna): lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Circulation e condotta da Harvard Medical School e Istituto Wyss, di Università di Harvard e Massachusetts Institute of Technology (Mit).

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Miocardite dopo vaccino Covid, la ricerca

Il fenomeno è molto raro, tanto che si stima che i casi nella fascia d'età considerata nella ricerca siano 18 su un milione, ed è per questo che lo studio è stato condotto su un piccolo numero di casi, 16, nel periodo compreso fra il gennaio 2021 e febbraio 2022. Gli autori della ricerca, guidata da Lael M. Yonker del Massachusetts General Hospital, osservano che «comprendere i meccanismi immunopatologici associati alle miocarditi post-vaccino aiuterà a migliorare lo sviluppo di futuri vaccini contro le malattie da coronavirus» e rilevano che «i risultati non alterano il rapporto rischi-benefici, che resta decisamente a favore dell'efficacia della vaccinazione nel prevenire le forme gravi di Covid-19».

I 16 giovani sui quali è stata condotta la ricerca, 13 dei quali maschi, avevano un'età media di 16 anni e su tutti è stata condotta un'immunoprofilazione. Per ognuno di essi, come per i 46 coetanei sani considerati come controllo, sono stati analizzati i valori relativi a citochine, anticorpi contro la proteina Spike del virus SarsCoV2, al dosaggio della proteina Spike nel plasma e al dosaggio dei linfociti T. È emerso così che l'unica differenza fra i vaccinati sani e i vaccinati con la miocardite era la presenza della proteina Spike libera nel plasma.

«Questo significa che la proteina Spike non è legata agli anticorpi neutralizzanti che circolano nel sangue, che nei bambini e nei giovani adulti non si sono formati dopo la prima dose», osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università del Salento. «Negli adulti che hanno fatto la seconda dose del vaccino - prosegue l'esperto - la risposta immunitaria è più forte e gli anticorpi riescono a legare la proteina S». 
«Grazie a questa ricerca, conclude Broccolo - adesso è possibile avere una comprensione, almeno parziale, delle miocarditi post-vaccino nei bambini».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 23:10
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