Lotto Astrazeneca ritirato, Pregliasco a Leggo: «Niente allarmismi, le trombosi sono trenta su 5 milioni di persone»

Lotto Astrazeneca ritirato, Pregliasco a Leggo: «Niente allarmismi, le trombosi sono trenta su 5 milioni di persone»

di Lorena Loiacono

Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano: cosa sta accadendo con il vaccino Astrazeneca?
«Accade che si sono sovrapposte due situazioni slegate tra loro: da un lato due decessi non chiari e da valutare con attenzione, dall'altro la decisione della Danimarca di ritirare un lotto del vaccino per casi di trombosi. Anche questi da valutare».


Per la campagna vaccinale non è stata una buona giornata.
«No. Queste notizie, che hanno offuscato la bella notizia dell'approvazione del monodose Johnson & Johnson, non fanno bene ad una narrazione già negativa rispetto al vaccino Astrazeneca».

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Va considerato come un vaccino a rischio?
«No, è assolutamente comparabile con gli altri vaccini».


I casi di trombosi però spaventano.
«L'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, ha precisato che si tratta di 30 casi di trombosi su 5 milioni di dosi utilizzate in Europa. Si tratta di un dato paragonabile a quello che capita nella popolazione non vaccinata. Bisogna prima studiare i singoli casi per capire se c'è una correlazione tra vaccino e trombosi».


Cosa si sa?
«I dati, ad oggi, non dimostrano una reale correlazione se non di livello temporale. È possibile che la dose di Astrazeneca non sia correlata alla trombosi».


Quando si avranno i risultati?
«Serve qualche giorno.

Ma la distribuzione degli altri lotti va avanti».


Il ritiro del lotto in Italia però spaventa...
«Sì, ma va anche detto che sul sito dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ogni giorno o quasi viene comunicato il ritiro di un lotto di un farmaco registrato. Può accadere quindi anche per un vaccino».


Era già accaduto?
«Sì. Qualche anno fa, ad esempio, con il vaccino anti-influenzale: venne ritirato un lotto per sicurezza. Ma in quel caso il primo effetto sulle persone fu una generale sfiducia nei confronti del vaccino. Anche questa conseguenza, purtroppo, è pericolosa per la salute delle persone».


Cardiopatici, diabetici o ipertesi possono fare il vaccino?
«Sì, se rientrano nelle categorie dei più vulnerabili hanno altri vaccini. Altrimenti possono fare Astrazeneca. Se non si ha una certificazione già chiara, è necessario consultarsi con il medico curante».


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Marzo 2021, 11:13
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