Colori delle regioni: Lazio, Lombardia e altre 13 in giallo, Sardegna resta rossa. L'Iss: «Rt a 0,81, incidenza in calo»

Colori delle regioni: Lazio, Lombardia e altre 13 in giallo, Sardegna resta rossa. L'Iss: «Rt a 0,81, incidenza in calo»

Colori delle regioni, ecco quali entrano in zona gialla, arancione e rossa. Nel giorno del monitoraggio Iss-Ministero della Salute e in attesa dell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, lo scenario in miglioramento potrebbe vedere diverse regioni abbandonare le zone rosse e arancioni per passare in zona gialla, con le conseguenti riaperture. E intanto scende l'indice Rt nazionale di contagio da coronavirus in Italia, che dallo 0,85 della scorsa settimana cala a 0,81. 

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Questa settimana si osserva ancora una lievissima diminuzione della incidenza dei casi di Covid-19, pari a 157,4 per 100.000 abitanti (per la settimana 12/04/2021-18/04/2021) contro 160,5 per 100.000 abitanti della settimana precedente (05/04/2021-11/04/2021). Il dato puntuale a giovedì - che è quello preso a riferimento per le decisioni - sarebbe di 159. Complessivamente, l'incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi. 

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Sardegna rossa, cinque regioni in arancione

La Sardegna resta in zona rossa, mentre sono cinque le regioni che saranno in zona arancione: sono Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta. Lo spostamento sarà deciso sulla base del monitoraggio dell'Iss-Ministero della Salute. Tutte le altre in zona gialla: sono Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Toscana, Umbria e Veneto.

«Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia» Covid-19, «firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 26 aprile. È in area rossa la Regione Sardegna. Sono in area arancione le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta. Tutte le altre Regioni e Province autonome sono in area gialla», si legge in una nota del Ministero della Salute.

Calano casi non legati a catene trasmissione

«Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (29.892 vs 32.921 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,9% vs 37,0% la scorsa settimana). Anche in lieve aumento il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,4% vs 38,1%). Infine, il 23,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening».

Rt sopra 1 in 4 regioni. Due a rischio alto

«Quattro Regioni (vs 5 la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di 1.

Tra queste, 2 Regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1», si legge nella bozza del report dell'Iss e del Ministero della Salute.

«Si osserva un lieve miglioramento generale del rischio, con 2 Regioni (Calabria e Sardegna) che hanno un livello di rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020; 14 Regioni/Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 2 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane), e 5 Regioni hanno una classificazione di rischio basso».

12 regioni sopra soglia critica ricoveri

«Rimane alto il numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/Pa vs 14 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (35%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 (13 aprile) a 3.151 (20 aprile)». «Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica (36%) per la prima volta dopo varie settimane - rilevano gli esperti - Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 (13 aprile) a 23.255 (20 aprile)».

«Troppi casi per tracciamento»

«L'incidenza è in lenta diminuzione, ma ancora molto elevata per consentire sull'intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale». È quanto si legge nella bozza del report Istituto superiore sanità (Iss)-ministero della Salute per il monitoraggio dell'epidemia di Covid-19 in Italia, relativo al periodo 12-18 aprile. «L'ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiede l'applicazione delle misure utili al contenimento del contagio», aggiungono gli esperti.

Quadro resta critico

«Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico». È quanto si legge nella bozza del report Istituto superiore sanità (Iss)-ministero della Salute per il monitoraggio dell'epidemia di Covid-19 in Italia, relativo al periodo 12-18 aprile. «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie», ripetono gli esperti, ricordando che «è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Aprile 2021, 08:09
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