«Mascherine restano obbligatorie nelle Rsa e nei Pronto soccorso», Schillaci: anche nei reparti di malattie infettive. Bassetti: «Condivido al 100%»

Il ministro Schillaci oggi firmerà l'ordinanza in materia

«Mascherine restano obbligatorie nelle Rsa e nei Pronto soccorso», Schillaci: anche nei reparti di malattie infettive Bassetti: «Condivido al 100%»

di Redazione web

​«Mascherine obbligatorie nelle Rsa e nei Pronto soccorso». Così il ministro della Salute Schillaci, che ha ricordato che l'obbligo di indossare le mascherine permane negli ospedali anche nei reparti di malattie infettive.

L'obblligo di utilizzo delle mascherine resterà, dunque, nelle Rsa, nei reparti ospedalieri di malattie infettive e nei Pronto soccorso. Lo afferma all'Ansa il ministro della Salute Orazio Shillaci a margine della cerimonia delle medaglie al merito per la sanità pubblica al Quirinale, precisando che oggi firmerà l'ordinanza in materia.

La precedente ordinanza che prevedeva l'obbligo di mascherine nelle Rsa e negli ospedali scadrà infatti il 30 aprile.

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Bassetti: «Condivido al 100% le nuove misure sulle mascherine»

Le nuove misure anti-Covid sull'uso delle mascherine in ospedali e Rsa «mi sembrano molto ragionevoli» e «le condivido al 100%: tutela dei fragili nelle Rsa e se io, in una riunione in ospedale con i colleghi, parlo di una paziente, posso non mettere la mascherine; ma se un medico entra in una stanza di un paziente fragile, o un visitatore va a trovare un familiare, non ci sono dubbi che debba indossare la mascherina». Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, commenta le anticipazioni della nuova ordinanza a cui stanno lavorando i tecnici del ministero della Salute, che dovrebbe prevedere una riduzione delle aree in cui pazienti, personale e parenti in visita dovranno indossare la mascherina.

Galli: «Sacrosanto tenere le mascherine nelle aree più a rischio degli ospedali»

«Il mantenimento delle cautele contro il Covid, in particolare della mascherina, nelle aree a maggior rischio degli ospedali, è sacrosanto.

Qualche allentamento, considerata la migliore situazione pandemica attuale, ci sta. Ma non dimentichiamo che per le persone con problemi di immundepressione resta ancora il pericolo». Così Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, commenta all'Adnkronos Salute le anticipazioni sull'ordinanza del ministro della Salute che rivede le regole per l'uso delle mascherine nelle strutture sanitarie prevedendo un allentamento, ma non una completa abolizione dell'obbligo.

«Sono d'accordo - precisa Galli - per norme che mantengano l'attenzione soprattutto nelle condizioni più delicate. Siamo senza dubbio in una situazione migliore rispetto al passato - osserva - grazie alle tante vaccinazione e alle tante persone guarite. Abbiamo meno problemi rispetto malattia grave, ma restano persone che, non avendo risposto al vaccino, avendo una situazione di base compromessa o non avendo fatto vaccinazioni, rischiano molto perché la malattia circola. Piacerebbe a me per primo togliere la mascherina sempre, visto che da asmatico anziano la subisco abbastanza, ma alcune norme che tutelano i più fragili vanno mantenute. E all'interno degli ospedali e delle Rsa una completa liberazione dalla mascherina sarebbe un errore».

In generale, continua Galli, «personalmente continuo ad usare la mascherina in luoghi affollati, come la metropolitana: la metto e la consiglio. Serve buon senso. Non sono contrario ad allentamenti, ma mi preoccuperebbe, nei luoghi dove possono esserci persone fragili, un 'liberi tutti'».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Aprile 2023, 14:52
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