Covid. Lombardia, Marche, Piemonte, la provincia di Frosinone e tre dell'Emilia arancioni. Basilicate e Molise rosse

Covid. Lombardia, Marche, Piemonte, la provincia di Frosinone e tre dell'Emilia arancioni. Basilicate e Molise rosse

Basilicata e Molise in zona rossa e altre tre regioni - Lombardia, Piemonte e Marche - che passano in arancione e vanno ad allungare la lista di quelle in cui sono in vigore le restrizioni: ora sono in totale dieci, oltre alle province di Trento e Bolzano, più della metà del Paese, alle quali vanno aggiunti i lockdown locali come quelli che scatteranno nelle province di Frosinone, Pistoia e Siena già da oggi (sabato) e le misure da “arancione scuro” in provincia di Bologna e Brescia. Il monitoraggio settimanale del ministero della Salute fotografa un'Italia sempre più in difficoltà a causa della diffusione delle varianti del Covid. In Umbria scompaiono le zone rosse e si conferma la fascia arancione. La Liguria torna gialla, esclusi Ventimiglia, Sanremo e Comuni limitrofi.

Dagli esperti arriva un nuovo invito a mantenere e anzi rafforzare i provvedimenti restrittivi: «Alla luce del chiaro trend in aumento - dice l'Istituto superiore di sanità - sono necessarie ulteriori e urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi» locali «per evitare il sovraccarico dei servizi sanitari». Indicazioni che potrebbero tradursi in una nuova stretta nel Dpcm in vigore dal 6 marzo, che il governo sta mettendo a punto in queste ore

«La provincia di Frosinone sarà zona arancione a partire dalle ore 00.01 di lunedì 1 marzo. È in corso la predisposizione dell'ordinanza in seguito alla relazione epidemiologia della Asl di Frosinone e del Seresmi - Spallanzani». Lo comunica l'Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio.

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Da lunedì diventeranno rosse sia il Molise sia la Basilicata, che ora è in zona gialla, a causa di un picco di contagi dovuto alle varianti. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, parlando del Molise ha fatto sapere che "la Regione ci ha contattato e ha espresso la volontà di andare in zona rossa e in questi casi non possiamo che accogliere tale richiesta". Per la Basilicata ha parlato il presidente della Regione, Vito Bardi, spiegando che "la Regione entrerà in zona rossa dal 1 marzo. Lo ha stabilito il ministero della Salute a fronte dell'aumento dell'indice di contagiosità Rt, passato in una settimana da 1,03 a 1,51".

Boom dell'incidenza settimanale dei casi Covid sulla popolazione nelle province di Trento e Bolzano, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato è nella provincia autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla provincia autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100.000 abitanti.

Diventano otto i Comuni del Piemonte in zona rossa, a partire da sabato alle 18: oltre alla conferma per Re lo stesso provvedimento, in vigore fino al 5 marzo, riguarda altri sei paesi della Valle Vigezzo, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola: Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno. Zona rossa anche a Cavour (Torino).

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Niente più zone rosse in Umbria confermata in fascia arancione per il rischio Covid. Lo prevede la nuova ordinanza della Regione in vigore da lunedì 1 marzo. Previste comunque alcune misure sia di carattere regionale sia specifiche per la provincia di Perugia (finora sottoposta alle norme più restrittive). L'ordinanza sarà valida sino al 5 marzo in considerazione della scadenza del Dpcm del 14 gennaio e dell'entrata in vigore del nuovo cui l'ordinanza dovrà essere allineata.

L'Rt nazionale sfiora il valore soglia di 1, restando come la scorsa settimana a 0,99. La forbice va dallo 0,93 e 1,03. Il dato è stato valutato dalla cabina di regia che ha finito di elaborare il monitoraggio settimanale che sarà presentato oggi in conferenza stampa sull'andamento della pandemia. Dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. 

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Sono complessivamente 15 le Regioni/PPAA con un rischio alto o moderato, rispetto alle 13 della scorsa settimana. In particolare, cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) rispetto alla settimana precedente hanno un livello di rischio alto. Sono 10 (contro 12 la settimana precedente) le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei (contro 8 la settimana precedente) con rischio basso.

L'età mediana dei casi di Covid diagnosticati è diminuita a 44 anni, evidenzia il monitoraggio. In aumento il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza in relazione a vari parametri (9 contro 7 della settimana precedente). Due Regioni - Lombardia e Piemonte - riportano molteplici allerte di resilienza. 

Alla luce dell'aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell'incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari, afferma l'Iss ribadendo «di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità».

Aumentano casi non associati a catene di trasmissione

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro 29.196 la settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (29,4% vs 29,8%).

Aumenta, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% vs 33,7% la settimana precedente). «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine».

Numeri terapie intensive impongono restrizioni

Aumenta il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza «impongono comunque misure restrittive». Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l'area medica.

Incidenza accelera l'aumento, 4 Regioni peggio delle altre

Si osserva una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021). L'incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questi i dati relativi alla settimana 15-21 febbraio (aggiornati al 24 febbraio) contenuti nella bozza dell'ultimo monitoraggio .

Boom dell'incidenza settinale dei casi Covid sulla popolazione nelle Province autonome di Trento e Bolzano, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato dell'incidenza settimanale è nella Provincia Autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti. 

L'Rt regione per regione

Dieci le Regioni/PPAA questa settimana con un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una, la Basilicata, con un Rt con il limite inferiore superiore a 1,26. compatibile con uno scenario di tipo 3. Il Molise - che ha chiesto la zona rossa - ha un Rt puntuale di 1,11 con un limite superiore di 1,45. Delle altre nove, cinque (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Toscana e Umbria) hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

Ecco il quadro regione per regione degli Rt puntuali come indicato nell'ultimo monitoraggio (rapporto n.41) Iss-ministero della Salute (dati dati al 24 febbraio relativi alla settimana 15-21 febbraio):

REGIONE RT PUNTUALE

Abruzzo 1.13

Basilicata 1.51

Calabria 1.01

Campania 1.04

Emilia Romagna 1.1

Friuli Venezia Giulia 0.83

Lazio 0.94

Liguria 0.94

Lombardia 0.82

Marche 0.98

Molise 1.11

Piemonte 1.02

PA Bolzano 0.92

PA Trento 1.07

Puglia 0.95

Sardegna 0.68

Sicilia 0.71

Toscana 1.19

Umbria 1.07

Valle d'Aosta 0.94

Veneto 0.97. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Febbraio 2021, 22:17
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