Covid, l'isolamento ridotto a 5 giorni? Bassetti: «Abolire la quarantena». Galli: «Puzza di elettorale»

Covid, l'isolamento ridotto a 5 giorni? Bassetti: «Basta, abolire la quarantena». Galli contrario: «Puzza di elettorale»

La situazione legata alla pandemia di Covid, sebbene ci siano ancora migliaia di contagi al giorno e troppi decessi, va lentamente verso la normalità, con restrizioni ormai revocate quasi in tutti i campi anche in Italia. L'ultima ipotesi riguarda la riduzione della quarantena a cinque giorni per i positivi asintomatici, proposta che convince l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive all'ospedale San Martino di Genova, che all'Adnkronos Salute rilancia e afferma invece che la quarantena andrebbe abolita.

«La riduzione della quarantena a 5 giorni è una decisione che arriva molto tardivamente, ci sono Paesi come Israele che hanno da un anno l'isolamento dei positivi asintomatici a 5 giorni. Noi ci arriviamo tardi e nel momento in cui la quarantena andrebbe eliminata, nel senso che io credo sia giusto affrontare questa malattia infettiva come tante altre che già gestiamo e che non prevedono certo la quarantena», dice Bassetti sulla possibilità che si arrivi a una riduzione della quarantena per i positivi asintomatici passando da 7 giorni a 5 con un test negativo.

«Oggi contro Sars-CoV-2 abbiamo i vaccini, anche aggiornati in arrivo, antivirali efficaci e i monoclonali - spiega Bassetti - Abbiamo imparato a conoscerla e oggi è comunque una malattia infettiva come tante altre, non vedo perché si debba mettere una persona in quarantena per Covid e non per l'influenza». Secondo l'infettivologo genovese, «una revisione delle norme sarebbe anche utile per far emergere i positivi sommersi che si fanno il tampone a casa e non si dichiarano. Diamo quindi fiducia ai cittadini - suggerisce - responsabilizziamoli, ovvero chi ha sintomi sta a casa e chi è asintomatico si fa un test e se non può stare a casa esce con la Ffp2».

«Non serve commissione parlamentare, ma medica»

«Non serve una commissione d'inchiesta parlamentare sul Covid ma un comitato d'indagine composto da medici e scienziati», aggiunge Bassetti commentando quanto proposto da Giorgia Meloni, leader di Fdi, che ha chiesto una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid-19. «Su cosa dovrebbe indagare la commissione parlamentare? Sul fatto che non ci fosse un piano pandemico? - suggerisce l'infettivologo - Sul fatto che avevamo meno posti letto in terapia intensiva rispetto al fabbisogno? Sul perché abbiamo comprato alcune mascherine e non altre? Va benissimo, ma se invece vogliamo capire perché ci sono stati tanti decessi o perché alcune terapie sono state usate male, allora - conclude - serve una commissione scientifica indipendente».

 

«Politica che va contro la scienza mi fa schifo»

Bassetti poi è durissimo contro la politica che punta il dito contro medici e infermieri, "colpevoli" di aver sbagliato le cure o addirittura - secondo qualcuno - di aver contribuito alla morte di tanti pazienti in due anni e mezzo di pandemia di Covid. «Trovo molto pericoloso dividersi, come stanno facendo alcuni partiti, sulla scienza che è una e unica.

Vedere oggi alcuni politici completamente contro la scienza e la medicina, che puntano il dito contro medici e infermieri che hanno lavorato pancia a terra per due anni e mezzo salvando migliaia di vite, mi fa schifo». 

Massimo Galli: «Puzza di elettorale...»

Una possibile riduzione della quarantena dei positivi al Covid «'puzza' di campagna elettorale. Tutto quello che sento in questo periodo mi sembra fortemente condizionato». Nel merito «francamente mi sembra inutile mettere in ballo indicazioni sulla quarantena, in questo momento in cui ci si attende di valutare cosa succederà con la riapertura delle dell'attività generali del Paese», dice invece all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano.

Per Galli «adottare misure in questo momento di apparente calma» dal punto di vista epidemiologico «senza tenere conto che potrebbe essere del tutto momentanea, mi sembra molto strumentale. Credo che sia ragionevole attendere alcune settimane, anche in relazione alla riapertura delle scuole». «Prima di mettermi a fare elucubrazioni, in questo momento, su 'sconti' di vario genere, ci penserei bene. Se poi, a breve scadenza, le cose miglioreranno, tanto di guadagnato. Si potrebbe obiettare 'riduciamo ora che c'è una relativa calma', ma se riducessimo proprio nel momento in cui tutto ricomincia non sarebbe saggio. Si sa che la congiuntura di settembre è da sempre critica sul piano epidemiologico», conclude. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Settembre 2022, 21:30
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