Per la Fondazione Gimbe «il vaccino non è una soluzione immediata» e l'unica soluzione per arginare un peggioramento della situazione sarebbe il lockdown. Una conclusione emersa dal nuovo rilevamento autonomo della Fondazione che ha registrato un incremento del contagio e un aumento della pressione sulle strutture ospedaliere nella settimana tra il 6 e il 12 gennaio. In quei giorni, rispetto alla settimana precedente - sono 121.644 i casi positivi rilevati contro i 114.132 della settimana precedente.
Nello stesso arco di tempo sono risaliti anche i decessi: 3.490 contro 3.300. «I dati - afferma Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - confermano la lenta risalita dei nuovi casi settimanali e, sul versante ospedaliero, il costante aumento di ricoveri e terapie intensive, dove l'occupazione da parte di pazienti Covid supera in dieci Regioni la soglia del 40% in area medica e quella del 30% delle terapie intensiva».
NEGLI OSPEDALI - Sul fronte ospedaliero la Fondazione ha rilevato una lieve risalita dei ricoverati con sintomi nei reparti ordinari che sono passati da 23.395 a 23.712 - pari al 3,4% in più - mentre i posti letto occupati in terapia intensiva sono aumentati da 2.569 a 2.636, per una crescita pari al 2,6%.
LE REGIONI Tra il 6 e il 12 gennaio è il Friuli Venezia Giulia la regione che ha mostrato l'incremento percentuale maggiore di casi positivi: il 9,5%, superiore alla media nazionale del 5,6%. Non solo, in area ospedaliera si trova al secondo posto per livello di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (39%), dietro solo alla provincia autonoma di Trento (49%). Oltre la soglia del 30% ci sono anche Umbria, Lombardia, Puglia, Veneto, Marche e Lazio. Attenzione anche alla Puglia che dal 6 al 12 gennaio ha evidenziato un incremento dei casi rispetto a 7 giorni prima dell'8,5% oltre a un rapporto tra positivi e casi testati del 32,8%.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Gennaio 2021, 08:56
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