Manca ancora l'autorizzazione dell'Ema e dell'Aifa, ma c'è grande attesa per la pillola antivirale molnupiravir, prodotta da Merck. Questo farmaco permetterà di ridurre sensibilmente il rischio di ospedalizzazione nei pazienti che vengono infettati e sviluppano il Covid.
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Ne è convinto anche il professor Massimo Andreoni, primario di Infettivologia del Policlinico Tor Vergata di Roma. «La pillola antivirale si è dimostrata efficace nel ridurre del 50% l'evoluzione dell'infezione da Sars-CoV-2 in forme di malattia severe. Quindi ci aiuterà ad impedire che la malattia in persone a rischio (anziani, chi ha altre patologie, obesi e immunodepressi) si evolva in maniera seria. Se il via libera arriverà a breve ci aiuterà a tenere gli ospedali vuoti anche perché è un compressa che può essere presa a casa» - spiega l'infettivologo all'AdnKronos Salute - «Potremmo avere certamente un'arma in più per contrastare le ospedalizzazioni. Ha il vantaggio di essere in compresse che vanno prese per 5 giorni e nei primi giorni in cui compare la malattia, questo è fondamentale».
Massimo Andreoni, che è anche direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ha poi parlato delle possibili controindicazioni della pillola contro il Covid: «Anche se vanno prese otto pasticche nel giro di 24 ore, questo farmaco è ben tollerato e non sembra avere effetti collaterali.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Novembre 2021, 13:30
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