Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano e direttore sanitario Irccs Istituto Galeazzi, che inverno ci aspetta?
«Possiamo facilmente prevedere una stagione carica di virus. All'estero si è parlato anche di tri-epidemia, forse è un termine esagerato ma avremo di sicuro a che fare con tre elementi diversi. E questo non aiuterà di certo».
Quali?
«L'influenza stagionale, i virus parainfluenzali già in circolazione e il Covid e le sue varianti».
Ne sappiamo qualcosa di più?
«Sì, l'omicron 5 ha tre sotto varianti diverse: la pq1, la pq1.1 e Xbb».
Sono aggressive?
«Probabilmente non saranno cattive ma purtroppo sembra che riescano a schivare la protezione del vaccino. Quindi si diffonderanno, facendo alzare la curva dei contagi e come sempre dobbiamo pensare ai più deboli».
I virus parainfluenzali come si presentano?
«Sintomi da raffreddamento, come mal di gola e tosse, e tra quelli che più ci danno da fare c'è il virus respiratorio sinciziale.
Perché si teme un'impennata di casi tra Covid e influenza?
«Perché in realtà lo abbiamo già visto in Australia. A luglio scorso il Covid si è diffuso con una nuova ondata e lo stesso vale per l'influenza. Purtroppo dobbiamo fare queste previsioni per non farci trovare impreparati».
Come ci si può difendere?
«Consiglio di indossare la mascherina nei luoghi affollati, al chiuso: siamo abituati a questa forma di protezione, perché non sfruttarla? E poi ovviamente con il vaccino: restano consigliati sia l'anti-Covid sia, allo stesso tempo, quello contro l'influenza. Soprattutto per le persone a rischio. È il momento di alzare le difese. Ce lo dicono i dati internazionali».
Quali?
«L'organizzazione mondiale della sanità ha già alzato l'allerta su una probabile stagione di risalita».
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Novembre 2022, 15:44
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