Covid, tornano vaccini e mascherine? «Pronta una circolare se casi risalgono»

Nel caso di un peggioramento epidemiologico la prima opzione saranno le mascherine, poi lo smart working e la limitazione degli eventi che prevedono assembramenti

Covid, tornano vaccini e mascherine? «Pronta una circolare se casi risalgono»

Covid, risalgono i contagi e le ospedalizzazioni (oggi quasi 59mila casi e quasi 300 ricoverati in più) e torna il fantasma delle mascherine: secondo quanto scrive l'agenzia Adnkronos Salute, è allo studio una nuova circolare del Ministero della Salute - ancora in bozza e all'esame delle Regioni - in cui si forniscono alcune indicazioni in vista della stagione fredda. E tra le indicazioni c'è anche l'ipotesi di un ritorno delle mascherine, almeno negli spazi pubblici chiusi.

Covid, schizzano i contagi: 60 morti e 58.885 casi, quasi 300 ricoverati in più

Tornano le mascherine? La bozza della circolare

Nel caso di «un evidente peggioramento epidemiologico» di Covid-19, si legge nella bozza della circolare, «con grave impatto clinico e/o sull'assistenza sanitaria e/o sul funzionamento dei servizi essenziali», l'uso delle mascherine «in spazi pubblici chiusi potrà essere una prima opzione per limitare la trasmissione nella comunità. Analogamente, nel caso di un sensibile peggioramento dell'epidemia, si potrà valutare l'adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti». 

«La pandemia non è ancora finita»

L'ondata estiva di Covid-19, causata da Omicron BA.4 e BA.5, ha evidenziato, si legge in premessa nella bozza della circolare, «che la pandemia non è ancora terminata». «Diversi fattori contribuiscono a rendere incerte l'evoluzione epidemiologica e le ricadute sul sistema sanitario in termini di domanda di assistenza»: dalla comparsa di nuove varianti virali in grado di aumentare la trasmissibilità o la gravità clinica dei casi, al grado di adesione alla campagna vaccinale (quarta dose) e all'osservanza delle misure igienico-sanitarie e comportamentali, fino alla co-circolazione di altri virus respiratori (influenzali, parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale, ecc.).

 

«Sebbene l'evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi - per il terzo anno consecutivo - ad affrontare un autunno e un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute», si legge nella bozza del documento. «Il futuro della pandemia da Sars-Cov-2 non dipende solo da nuove varianti che possono emergere e sostituire quelle precedentemente circolanti, ma anche dai comportamenti e dallo stato immunitario della popolazione. È particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l'incidenza di malattia grave, proteggendo soprattutto le persone più fragili e influendo su fattori modificabili per cui i sistemi sanitari e la società devono continuare ad adattare la loro risposta all'andamento epidemico del Sars-Cov-2».

«Nel periodo autunno-inverno 2022-2023, il Ministero e le altre Istituzioni nazionali continueranno ad assicurare una comunicazione chiara, completa e basata su evidenze scientifiche allo scopo di favorire una aderenza consapevole alle raccomandazioni istituzionali», si legge ancora nel provvedimento firmato dal direttore della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute Giovanni Rezza e della programmazione sanitaria Stefano Lorusso. Il documento sottolinea inoltre come, nella prossima stagione invernale, sia «verosimile un aumento della pressione sui laboratori sia per la diagnostica ma anche più in generale, sulle reti di sorveglianza virologica a causa di una maggiore circolazione stagionale dei virus respiratori», e raccomanda dunque la necessità di prevedere «meccanismi di rafforzamento dei sistemi in vigore.

Sarà, infatti, essenziale - si legge - assicurare un volume di sequenziamento sufficiente per monitorare i virus in circolazione e l'emergenza di nuove varianti virali e una adeguata capacità diagnostica dei laboratori. Pertanto, è fortemente raccomandato per lo meno in contesti d'elezione quali ospedali e pronto soccorso, raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare, per garantire in ogni Regione/PA un numero minimo di campioni da genotipizzare».

E ancora, sulle vaccinazioni: «nella stagione autunno-inverno 2022-2023, l'obiettivo della campagna vaccinale sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione». Pertanto sarà prioritario - secondo il ministero - «considerare nella preparazione e nell'attuazione delle nuove strategie vaccinali» una serie di fattori tra i quali la prosecuzione della campagna vaccinale in corso, colmando le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati; la possibilità di combinare le campagne di vaccinazione contro Covid-19 e influenza e programmi di vaccinazione con vaccini adattati, identificando gruppi di popolazione prioritari ed assicurando che ci sia una disponibilità sufficiente di dosi.

Infine - secondo il dicastero della Salute - «l'individuazione dei casi attraverso i test, l'isolamento dei casi e la ricerca mirata dei contatti continuano ad essere strumenti utili per gestire l'epidemia da SarS-CoV-2». «La ricerca dei contatti e la quarantena dovrebbero prioritariamente essere condotte ed applicate in individui a rischio di malattia grave, contesti ad alto rischio (assistenza sanitaria, case di cura e strutture di assistenza a lungo termine), e in situazioni di maggiore preoccupazione (ad esempio, una variante emergente di interesse o preoccupazione)». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Ottobre 2022, 23:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA