Covid, nuova impennata di morti: +7,2% in una settimana. Calano i contagi (sottostimati) e i ricoveri

I dati settimanali della Fondazione Gimbe. Incidenza in miglioramento

Covid, nuova impennata di morti: +7,2% in una settimana. Calano i contagi (sottostimati) e i ricoveri

di Domenico Zurlo

Calano i contagi e i ricoveri, ma aumentano nuovamente i decessi, e non di poco: la pandemia di Covid non è ancora finita, stando a quanto emerge dal monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe, in cui il presidente Nino Cartabellotta evidenzia come i nuovi casi Covid settimanali siano «ampiamente sottostimati» ma si confermano in ulteriore calo.

Bythos, la nuova variante del Covid che preoccupa l'Oms: «Segnalata già in 46 Paesi». Cosa sappiamo

Facoltà di Medicina, i posti aumenteranno. Schillaci: «Ci sarà ampliamento, stop all'esodo dei giovani»

Scendono i contagi, ma sono sottostimati

Negli ultimi sette giorni continuano a scendere contagi (-8,3%), ricoveri ordinari (-7,5%) e terapie intensive (-5,5%) ma aumentano nuovamente i decessi (+7,2%). I nuovi casi Covid da quasi 31 mila nella settimana precedente scendono a oltre 28 mila, con una media mobile a 7 giorni di poco oltre 4 mila casi al giorno. I nuovi casi diminuiscono in tutte le Regioni ad eccezione di Campania (+2,1%), Friuli Venezia Giulia (+2,5%), Lazio (+1,2%) e Molise (+7,7%): dal -3,4% della Basilicata al -31,9% delle Marche.

In 25 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,2% di Bari al +57,1% di Sondrio, mentre nelle restanti 78 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,3% di Torino al -53,4% di Macerata); stabili Frosinone e Enna con una variazione dello 0%. In nessuna Provincia l'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

I dati su ricoveri e terapie intensive

Sul fronte delle ospedalizzazioni, riferisce Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe, in termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 dicembre, sono scesi a 154 il 16 febbraio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a 3.200 il 16 febbraio. Al 16 febbraio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 5% in area medica (dall'1,1% del Molise al 15% dell'Umbria) e dell'1,6% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Valle d'Aosta al 3,6% dell'Emilia Romagna). In lieve diminuzione gli ingressi giornalieri in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 14 ingressi/die rispetto ai 15 della settimana precedente.

Impennata di decessi: 279 in una settimana

Per quanto riguarda invece i decessi, rileva Gimbe, tornano a salire e sono 279 negli ultimi 7 giorni, con una media di 43 al giorno rispetto ai 40 della settimana precedente.

Infine la situazione dei tamponi. Si registra un lieve calo del numero di test totali (-2%): da 547.026 della settimana 3-9 febbraio a 536.080 della settimana 10-16 febbraio. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 6,5% (-27.797), mentre quelli molecolari sono aumentati del 14% (+16.851).

 

Vaccini, crollo di quarte e quinte dosi

Crollano le somministrazioni della quarta (-31%) e della quinta dose (-22,4%) dei vaccini anti-Covid. Lo rivela il monitoraggio indipendente settimanale della Fondazione Gimbe sottolineando che il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,1% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 44,6% del Piemonte mentre per le quinte dosi è del 14,8% con forti oscillazioni: dal 5% della Campania al 28% del Piemonte.

In particolare sulle somministrazioni delle dosi booster anti-Covid, la platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12 milioni possono riceverlo subito, 1,1 non sono eleggibili nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,9 milioni l'hanno già ricevuto. Al 17 febbraio sono state somministrate 5.946.113 quarte dosi, con una media mobile di 2.279 al giorno, in calo rispetto alle 3.304 della scorsa settimana con un crollo, rileva il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, «che prosegue da oltre un mese». Mentre relativamente alla platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,5 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell'immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 0,5 milioni l'hanno già ricevuto.

Al 17 febbraio sono state somministrate 466.880 quinte dosi, con una media mobile di 1.576 al giorno, in calo rispetto alle 2.032 della scorsa settimana (-22,4%) e un trend in discesa iniziato a fine gennaio. Per la terza dose, al 17 febbraio sono 7,24 milioni le persone che non l'hanno ancora ricevuta di cui 6,04 milioni possono riceverla subito, pari al 12,7% della platea (dall'8,4% della Lombardia al 20,5% della Sicilia) e 1,2 milioni non possono riceverla nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 2,5% della platea (dallo 0,9% della Sicilia al 4,8% del Veneto). I non vaccinati in Italia dopra i 5 anni, al 17 febbraio, sono 6,77 milioni, di questi 6,43 milioni sono attualmente vaccinabili, pari all'11,2% della platea.


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2023, 12:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA