Studio Usa su Astrazeneca, i dubbi degli esperti: «Forse dati obsoleti». L'azienda: «Ne forniremo di più recenti entro 48 ore»

Studio Usa su Astrazeneca, i dubbi degli esperti: «Forse dati obsoleti». L'azienda: «Ne forniremo di più recenti entro 48 ore»

Dopo che ieri sulla stampa internazionale è rimbalzata la notizia di un’indagine degli Usa sul vaccino anti Covid di AstraZeneca, che ne assicurava l’efficacia e la sicurezza, si aggiunge un altro capitolo ai problemi che il farmaco sviluppato dall’Università di Oxford presenta ormai da settimane. Secondo le autorità regolatorie statunitensi infatti AstraZeneca nel chiedere le autorizzazioni avrebbe presentato dati non completi o obsoleti sul vaccino.

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A renderlo noto ieri sera è stato l'Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie (NIAID), citando le preoccupazioni del comitato di monitoraggio DSMB: secondo l'istituto la casa farmaceutica potrebbe avere incluso dati «obsoleti» nell'informativa inviata alle autorità americane durante le sperimentazioni del proprio vaccino anti Covid condotte negli Stati Uniti. Il consiglio di monitoraggio, ha reso noto in un comunicato il NIAID, «ha espresso la preoccupazione che AstraZeneca possa avere incluso informazioni obsolete da quello studio, che potrebbero avere fornito una visione incompleta dei dati sull'efficacia» del suo vaccino. 

L’istituto ha esortato AstraZeneca a lavorare con le autorità Usa per «esaminare i dati sull’efficacia del vaccino e garantire che siano resi pubblici i più accurati e aggiornati». L’ultima parola spetterà comunque al FDA (Food and Drug Administration) e ai CDCP (Centers for Disease Control and Prevention) che porteranno a termine una revisione dei dati indipendente. Nell’indagine pubblicata ieri - condotta però direttamente da AstraZeneca - si sottolineava che il vaccino ha un’efficacia del 79% per prevenire il Covid sintomatico e del 100% per prevenire il ricovero, e che non ci sono problemi di sicurezza rispetto a eventuali trombosi.

«Il vaccino è stato ben tollerato e il comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) non ha identificato problemi di sicurezza relativi» alle dosi, sottolineava ieri AstraZeneca nella nota sullo studio condotto in America spiegando che è stata condotta, in particolare, una revisione specifica degli eventi trombotici e della trombosi del seno venoso cerebrale (Cvst) con l'assistenza di un neurologo indipendente: il Dsmb «non ha riscontrato un aumento del rischio di trombosi o eventi caratterizzati da trombosi tra i 21.583 partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino».

E «la ricerca specifica per Cvst non ha trovato eventi in questo studio». Circa il 20% dei partecipanti - si sottolinea - aveva inoltre 65 anni e oltre e circa il 60% aveva comorbilità associate a un aumentato rischio di progressione di COVID-19 grave, come diabete, obesità grave o malattie cardiache.

La risposta della casa farmaceutica

AstraZeneca ha subito annunciato che "entro 48 ore" fornirà agli Stati Uniti altri dati sul su vaccino anti-coronavirus. In un comunicato la società farmaceutica ha spiegato di aver utilizzato dati risalenti a un periodo antecedente il 17 febbraio per risultati delle sperimentazioni cliniche negli Stati Uniti e di voler mettersi in contatto "immediatamente" per fornire al Data and Safety Monitoring Board "informazioni più aggiornate possibile".


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Marzo 2021, 14:12
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