Coronavirus, l'epidemia delle bufale viaggia con i vocali su WhatsApp

Se l'epidemia delle bufale viaggia con i vocali su WhatsApp

di Andrea Andrei
Ci sono quelli di fantomatici chirurghi, virologi o infermieri, tutti amici di Tizio, cugini di Caio, suoceri di Sempronio, che raccontano scene apocalittiche negli ospedali. C'è quello del sedicente avvocato penalista che spiega quando e perché si viene denunciati quando beccati a girovagare senza motivo per strada. Ce n'è uno addirittura in cui si consiglia di ritirare i panni stesi perché dei fantomatici elicotteri sorvolano le case spargendo disinfettante. L'epidemia delle bufale oggi si contagia così, tramite messaggi vocali su WhatsApp.

Eppure sembra incredibile. Sembra incredibile che in questi giorni, dopo che i media sono stati accusati di allarmismo e adesso che il coronavirus ha naturalmente monopolizzato tutti i principali organi d'informazione, l'informazione ce la andiamo a cercare nelle chat della palestra, nel gruppo delle mamme o in quello del fantacalcio. Abbiamo una quantità immensa di notizie e pareri più che autorevoli di medici e virologi (veri), di esperti degli organismi internazionali, di decreti e spiegazioni dettagliate su tutte le principali testate, in edicola e sui siti, eppure no: anche e soprattutto in una situazione tanto delicata, il passaparola, con tutta la sua mole di cialtronaggine annessa, resiste. Facciamolo per il nostro bene: restiamo a casa e proteggiamoci dal virus ma proteggiamoci anche dall'ignoranza. Il coronavirus passerà, la stupidità no.

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2020, 19:35
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