La Giorgini fugge via in auto: «Mi state facendo violenza»

La Giorgini fugge via in auto: «Mi state facendo violenza»

di Emanuele Rossi
«Lasciatemi in pace, questa è una violenza». Viola Giorgini ha eluso la calca dei giornalisti schivando ogni possibile domanda e fuggendo via in auto, occhiali da sole e mascherina, dopo la sua lunga deposizione in aula di fronte ai giudici. Lo stesso ha fatto poi Antonio Ciontoli raggiungendo la porta del tribunale claudicante e tenendo in mano una stampella. Chi invece ha voglia di parlare è la madre di Marco Vannini che ieri si è recata nel pomeriggio al cimitero di Cerveteri portando un fiore al proprio figlio. «In realtà ci vado sempre dopo ogni udienza racconta Marina Conte per un saluto e per dirgli che noi continuiamo a lottare per lui. Anche nei momenti più difficili, come quelli in cui ho visto e di nuovo ascoltato Viola mentre recitava la sua parte a memoria con diverse incongruenze devo dire evidenziate anche dal giudice che per questo mi è piaciuto. Tante parole inutili, quello che conta è che Marco si poteva salvare e nessuno, compresa Viola Giorgini presente in quella casa, ha mosso un dito per chiamare in modo tempestivo i soccorsi che sarebbero potuti essere attivati molto prima». Marina rincara la dose: «Il solo obiettivo di Viola è quello di scagionare il suo ragazzo, il mio di avere giustizia. Più vado avanti e più mi accorgo che in questo Paese i criminali possono trovare scorciatoie e mentire. Chi ha subito deve stare in silenzio e attendere il verdetto dei giudici».
IL COMMENTO DEL PAPÀ
La pensa allo stesso modo il marito, Valerio. «Un copione già scritto quello di Viola in aula non si sorprende più di tanto il padre di Marco era tutto immaginabile. La Giorgini ha dovuto necessariamente confermare il castello di bugie creato già all'inizio anche perché in questa occasione si trovava nel ruolo di teste sotto giuramento e non poteva andare poi così tanto in contraddizione. In alcuni passaggi aveva in mente tutto, quando invece era alle strette sosteneva di non ricordarsi nulla». Il presidente della Corte Giancarlo Garofalo comunque più volte ha richiamato la fidanzata di Federico Ciontoli addirittura in un passaggio, quello che si riferiva alle intercettazioni ambientali nella caserma dei carabinieri di Civitavecchia, ha definito la sua testimonianza «poco credibile».
SODDISFATTO IL PG
Intercettato nei corridoi anche Vincenzo Saveriano, procuratore generale della Corte d'assise d'appello e rappresentante dell'accusa nel processo Vannini. «La strada è in discesa, certo tutto può succedere commenta il pg ma la Cassazione potrebbe aver tracciato un percorso». E a chi gli domanda del perché Viola Giorgini sia stata subito prosciolta, risponde: «La Giorgini era stata indagata solo per omissione di soccorso prosegue Vincenzo Saveriano e si trovava fondamentalmente in casa di estranei. Il pm D'Amore all'epoca non si sentì di incriminarla e forse non lo avrei fatto neanche io». Viola Giorgini potrebbe essere indagata ora per falsa testimonianza? «Sì conclude il procuratore generale ma non credo in questo caso ci siano i presupposti». Parlano anche i legali. «Aspettiamo la trascrizione della deposizione interviene Celestino Gnazi, avvocato dei Vannini - e poi faremo le nostre di valutazioni. Non credo al momento ci sia bisogno di aggiungere altro sul conto della fidanzata di Federico Ciontoli, si è espresso adeguatamente il presidente della Corte». Replica la difesa: «Viola Giorgini ribatte Andrea Miroli ha confermato le sue dichiarazioni di 3 anni fa e vedremo ora come le valuterà le Corte. Ha modificato il suo status da testimone e staremo a vedere quel che succederà».
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Settembre 2020, 15:50
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