Coronavirus e plasma, una possibile cura dagli anticorpi prodotti dalle mucche?

Coronavirus e plasma, una possibile cura dagli anticorpi prodotti dalle mucche?

di Enrico Chillè
Coronavirus, una delle possibili cure contro il Covid-19 è rappresentata dal plasma iperimmune, ricavato dal sangue dei pazienti guariti. Ci sono però dei limiti oggettivi, a cominciare dalle scarse quantità di anticorpi che possono essere ottenute da un singolo paziente. Ed è per questo che sono in corso studi e ricerche a livello internazionale, che potrebbero far trovare all'uomo un alleato insospettabile: le mucche.

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Un'azienda di biotecnologie statunitense, la Sab Biotherapeutics, sta infatti modificando geneticamente alcuni bovini in modo da produrre anticorpi utilizzabili anche sull'uomo per combattere gli effetti dell'infezione da Sars-CoV-2. «È un'idea ambiziosa e molto promettente, ma ovviamente si tratta anche di una frontiera così innovativa da indurci a prendere tutte le contromisure possibili», ha spiegato Amesh Adalja, infettivologo dello Johns Hopkins University Center for Health Security.

L'utilizzo di plasma e anticorpi per combattere vari tipi di malattie, non solo quelle virali, è praticato da oltre un secolo e, da tempo, la produzione massiccia di anticorpi è possibile grazie alla coltura di cellule o all'utilizzo della pianta di tabacco. Da quasi due decenni, tuttavia, la Sab Biotherapeutics, azienda che si trova a Sioux Falls, nel Dakota del Sud, ha deciso di andare oltre e di modificare geneticamente l'organismo delle mucche, in modo che le cellule possano immagazzinare e trasportare il dna che consente all'uomo di produrre anticorpi. L'obiettivo finale è quello di far produrre alle mucche, dopo l'iniezione di una proteina patogena, simile a quelle presenti sulla superficie delle punte del coronavirus, grandi quantità di anticorpi umani. «Praticamente, le mucche vengono utilizzate come un enorme bioreattore», ha spiegato brevemente l'immunologo e virologo William Klimstra, dell'università di Pittsburgh.

Degli studi condotti negli Stati Uniti ha parlato anche Science, che ha ricordato come le mucche, rispetto ad animali più piccoli, rappresentano una vera e propria 'fabbrica' di anticorpi. I motivi sono essenzialmente due: le mucche hanno più sangue che può essere utilizzato per sintetizzare tipi di proteine adattabili all'uomo e, rispetto all'organismo umano, hanno una capacità doppia di produrre anticorpi per ogni millilitro di sangue. C'è anche un altro vantaggio: molte aziende biotecnologiche hanno iniziato a riprodurre copie identiche dello stesso anticorpo monoclonale che va ad appoggiarsi a determinate sezioni del virus. Le mucche sono in grado di produrre anticorpi policlonali, con un ampio ventaglio di molecole in grado di riconoscere diverse parti del virus. Eddie Sullivan, presidente di Sab Biotherapeutics, ha spiegato: «Il nostro lavoro parte dal modo naturale con cui l'organismo umano combatte le malattie».

L'azienda che sta provando a sviluppare una cura a base di anticorpi contro il Sars-CoV-2 ha ripreso dalla fine di una sperimentazione clinica analoga ed effettuata contro la Mers. Gli studi precedenti hanno quindi permesso, in meno di due mesi, di notare come le mucche allevate e modificate geneticamente siano effettivamente in grado di produrre anticorpi anche contro il nuovo coronavirus. L'iter è stato il seguente: prima le mucche vengono immunizzate con un dna vaccino basato su una parte del genoma del virus (per indurre e stimolare il loro sistema immunitario), poi si passa all'iniezione di una parte della proteina presente sulle punte del Sars-CoV-2, in modo da far approdare il virus sulle cellule. I risultati, spiega Sullivan, sono straordinari: «Ogni mese, una sola mucca è in grado di produrre una quantità di anticorpi tale da permettere di curare centinaia di pazienti».

Secondo gli studi dei ricercatori, i vantaggi rispetto al plasma iperimmune ricavato dal sangue dei pazienti guariti sono qualitativi e quantitativi. «Gli anticorpi prodotti dalle mucche sono quattro volte più efficaci del plasma nell'impedire al virus di moltiplicarsi e attaccare nuove cellule» - ha spiegato la Sab Biotherapeutics - «Contiamo di iniziare una sperimentazione clinica sull'uomo anche per provare a stabilire se questi anticorpi possano servire come vaccino, impedendo l'infezione di Sars-CoV-2 anche nei pazienti sani».

Science, però, ricorda che non è tutto oro quello che luccica. Ci sono anche opinioni diverse sull'utilizzo delle mucche per la produzione di anticorpi. Manish Sagar, infettivologo dell'università di Boston, si è detto scettico: «Non ci sono abbastanza prove che questa strada sia percorribile e anche conveniente dal punto di vista economico. Inoltre, non ci sono mai state approvazioni ufficiali per l'utilizzo di anticorpi animali come trattamento di patologie». Il collega Jeffrey Henderson è invece più ottimista: «La sperimentazione deve ancora partire e non possiamo ancora fare previsioni, ma anticorpi prodotti da alcuni grossi animali sono solo il prossimo passo logico per la scienza. L'intero approccio è basato su tutte le ricerche scientifiche condotte in quest'ambito da più di un secolo, si tratta solo di provare a fare quel gradino in più».
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Giugno 2020, 13:29
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