Roma, gli hacker mandano in tilt anche l’anagrafe dei cani

Gli hacker mandano in tilt anche l’anagrafe dei cani

di Marco Pasqua

Cosa succede quando un cane si perde o, peggio ancora, quando viene abbandonato per strada? Non appena viene recuperato da un’associazione animalista (o dalle forze dell’ordine), spesso grazie alle segnalazioni dei cittadini, questo viene portato nel canile di zona e, qui, viene verificata la presenza del microchip. Questo consente, attraverso l’anagrafe della Regione (che conta circa 1 milione di cani registrati), di rintracciare il padrone o, comunque, l’ultima persona che ne aveva denunciato il possesso. Ma l’attacco hacker che ha colpito, questa estate, la Regione Lazio, ha “spento”, di fatto, l’anagrafe canina.

Risultato? E’ più difficile riaffidare un animale al proprio padrone o, nel caso di abusi, risalire al responsabile.«Per questo invitiamo tutti i proprietari di cane, che hanno smarrito il loro animale, a consultare i siti di tutti i canili e di non aspettare di essere contattati. Purtroppo questo potrebbe non avvenire fino a quando il database non potrà venire consultato», spiega l’associazione Oipa. «Ci hanno spiegato che il problema durerà ancora del tempo – aggiunge l’associazione – Tra l’altro, in questo periodo i veterinari non possono inserire i dati dei microchip dei nuovi animali e rilasciano un certificato cartaceo». 
marco.pasqua@ilmessaggero.it


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Settembre 2021, 01:59
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