Pipistrelli, aragoste, scimmie e formiche praticano naturalmente il distanziamento sociale di fronte alle epidemie

Pipistrelli, aragoste, scimmie e formiche praticano naturalmente il distanziamento sociale di fronte alle epidemie

di Nico Riva

Spesso le risposte alle domande degli umani sono proprio sotto il loro naso, offerte da Madre Natura. Ad esempio, cos'hanno in comune animali come i pipistrelli, le aragoste, le scimmie e le formiche? L'uso del distanziamento sociale in presenza di soggetti malati: da una parte i soggetti infetti riducono drasticamente i loro contatti con il gruppo, dall'altra i soggetti sani riescono ad individuare ed evitare i malati. Non solo una forma di autoprotezione della specie automatica e naturale, ma anche una lezione che forse noi umani dovremmo ascoltare con attenzione in questo periodo

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Il 27 ottobre 2020 un gruppo di ricercatori ha pubblicato sulla rivista Behavioral Ecology, edita dalla Oxford University Press, i risultati di uno studio scientifico di fondamentale importanza. Secondo quanto emerso dal lavoro sul campo, i pipistrelli vampiri praticano il distanziamento sociale quando uno di loro si ammala. Si tratta di una specie diffusa in tutta l'America centro-meridionale, così il gruppo di ricerca, guidato dal Dr. Simon Ripperger (Dipartimento di Ecologia, Evoluzione e Biologia della Ohio State University) si è recato in Belize per confermare la propria teoria, già sperimentata in laboratorio. 

Il team ha infatti catturato 31 femmine adulte di pipistrello e poi iniettato a metà di loro il lipopolisaccaride, una sostanza che stimola un grande risposta immunitaria. L'altra metà invece ha ricevuto delle iniezioni di soluzione salina. Nei giorni successivi, dopo aver attaccato dei sensori di prossimità ai pipistrelli, hanno monitorato attentamente e ora per ora il loro comportamento. L'esperimento ha dimostrato che i soggetti "malati" hanno da subito cominciato a passare sempre meno tempo vicino ai "sani", riducendo la loro socialità per contrastare la diffusione della malattia. 

Non si tratta tuttavia di una pratica di autoprotezione della specie unicamente dei pipistrelli, anzi, tanti animali si comportano analogamente. Come dimostrato dalle ricerche delle biologhe Dana Hawley (Virginia Tech) e Julia Buck (University of North Carolina Wilmington), scimmie, insetti, aragoste, uccelli e tante altre specie praticano automaticamente il distanziamento sociale per salvaguardarsi. «Perché così tanti tipi di animali hanno sviluppato comportamenti sofisticati in risposta alle epidemie? Perché gli permettono di sopravvivere», spiegano con estrema semplicità le due scienziate alla rivista scientifica indipendente The Conversation. 

La scienza, analizzando il comportamento del mondo animale, ha quindi messo in mostra quanto i comportamenti abbiano un impatto enorme sulla diffusione di infezioni e malattie. «Cosa possiamo imparare dagli animali sul distanziamento sociale?», si domandano le studiose, dando una semplice risposta: «Può essere disturbante e fastidioso, ma aiuta a frenare l'andamento delle epidemie». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Ottobre 2020, 14:48
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