Non solo esseri umani e uccelli, anche i pesci sanno contare alla nascita, o meglio sanno riconoscere le differenze numeriche. A indicarlo è una ricerca italiana coordinata da Tyrone Lucon-Xiccato, dell'Università di Ferrara, e pubblicata su Communications Biology, su pesci zebra appena nati che suggerisce la possibilità che le capacità computazionali sono innate in tutti i vertebrati.
Gli esperimenti dei ricercatori delle Università di Ferrara e Padova
«Abbiamo eseguito una serie di test di vario tipo su pesci zebra appena nati, una sorta di embrioni, e l'unico modo per spiegare le loro scelte è che sappiano in qualche modo contare, o più precisamente riconoscere le differenze tra due quantità numeriche», ha detto Lucon-Xiccato all'ANSA.
«I pesci vanno sempre verso le pareti dove c'è un maggior numero di strisce»
«In modo innato - ha aggiunto il ricercatore italiano - i pesci scelgono di andare sempre verso le pareti dove c'è un maggior numero di strisce, probabilmente perché lo considerano un luogo più riparato e sicuro». Gli esperimenti hanno previsto varie combinazioni di strisce, anche con larghezze variabili, e ogni volta è stato possibile determinare che a guidare le scelte era sempre una capacità di identificare la quantità di strisce. «Sappiamo che molti vertebrati, tra cui l'uomo, possiedono questa capacità già nei primissimi stadi di vita - ha concluso Lucon-Xiccato - e scoprirla anche negli embrioni di pesce ci suggerisce che probabilmente la capacità di processare i numeri sia dovuto a un vero e proprio circuito neuronale innato e comune in tutti i vertebrati. Probabilmente l'eredità di uno progenitore di tutti i vertebrati moderni».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Marzo 2023, 17:22
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