Coronavirus, i rischi per i gatti domestici: la storia di un felino morto subito dopo il padrone

Coronavirus, i rischi per i gatti domestici: la storia di un felino morto subito dopo il padrone
I gatti possono contrarre il coronavirus. Lo ha stabilito uno studio spagnolo pubblicato su 'Pnas'. Nei mesi passati altre ricerche hanno segnalato casi in alcuni capi di bestiame, negli animali ospitati in zoo e in animali domestici. Gli scienziati spagnoli hanno descritto il caso in un gatto casalingo di 4 anni il cui proprietario è morto per Covid-19. «Al felino è stata diagnosticata una cardiomiopatia ipertrofica felina e dopo il peggioramento delle condizioni è stato sottoposto a eutanasia», spiega Joaquim Segalés, Centre de Recerca en Sanitat Animal di Bellaterra (Barcellona).

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 «L'autopsia - aggiunge - ha rivelato che il felino aveva un edema polmonare grave e una trombosi». Secondo gli scienziati «la condizione clinica di cardiomiopatia, non correlata al coronavirus, ha contribuito all'esito finale». I gatti si confermano, dunque, «suscettibili all'infezione da SARS-CoV-2».

 La maggior parte degli animali che hanno contratto il virus sono risultati essere asintomatici, mentre è noto il caso di un gatto contagiato in belgio che ha avuto tosse, vomito e diarrea, ma è guarito autonomamente dopo il decimo giorno dall'insorgenza dei sintomi. Secondo gli esperti sono più sensibili al contagio i gatti rispetto ai cani, ma pare che il contagio sia sempre avvenuto dall'uomo all'animale e non il contrario. 
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Settembre 2020, 16:25
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