In molti durante il lockdown hanno pensato di rallegrare le proprie giornate con un cucciolo. In quel periodo c'è stato un boom di adozioni per rispondere al bisogno di compagnia e spensieratezza. Forse anche un po' per avere la «scusa» per uscire di casa. Ma a un anno di distanza nasce un problema che non si era mai presentato: reperire i vaccini per gli amici a quattro zampe è sempre più difficile e faticoso.
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Il boom di adozioni e l'aumento del consumo di materiali per la produzione di vaccini anti covid, infatti, hanno prodotto una forte riduzione di sieri immunizzanti per cani e gatti. A denunciare questo problema è stata l'Associazione nazionale imprese della salute animale, del gruppo Federchimica, a cui si accodano anche i veterinari.
Secondo le stime dell'Enpa (Ente nazionale protezioni animali) più di una famiglia italiana su tre ha deciso di adottare un animale nell'anno del Covid, contribuendo così a registrare un +15% di adozioni.
Arianna Bolla, presidente di Aisa ha dichiarato che «la diminuzione della disponibilità dei vaccini, è dovuta in primis a un aumento senza precedenti della domanda in tutta Europa, che fa seguito all'esplosione demografica degli animali da compagnia a cui abbiamo assistito durante i periodi di lockdown».
«Ad oggi - continua Bolla - le aziende stanno operando a pieno regime, cercando soluzioni che permettano di ripristinare, nel minor tempo possibile, una corretta fornitura di vaccini».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Ottobre 2021, 18:10
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