Collari Gps per cani e gatti, attenzione agli hacker

Collari Gps per cani e gatti, attenzione agli hacker

di Paolo Travisi
I pirati informatici non minacciano solo la nostra sicurezza digitale. Potrebbero essere un pericolo anche per gli amati animali domestici. Ad allarmare i possessori di cani e gatti, sono gli esperti in cyber-security di Kaspersky Lab, secondo cui i collari gps indossati dai nostri amici a quattro zampe, sarebbero un potenziale bersagli di hacker senza scrupoli. I moderni collari infatti, sono dotati di sensori Gps, molto utili per localizzare i cani nelle loro passeggiate all'aria aperta. Eppure questa cautela potrebbe rivelarsi un'arma. Nel 2017 nel nostro paese sono stati rapiti circa 25 mila cani. Secondo i dati dell'Associazione italiana Difesa animali, ne spariscono mediamente 70 al giorno. E se gran parte fanno poi ritorno a casa, migliaia spariscono. Il fenomeno criminale, noto come dog-napping, il rapimento di animali alimenta un business illegale tra i 5 ed i 7 milioni di euro l'anno solo in Italia. Ecco allora che il cosiddetto pet-tracker, il collare gps, diventa un elemento di pericolo. Infatti per gli hacker rintracciare questi device connessi alla rete è piuttosto semplice e consentirebbe di avere accesso ai dati di localizzazione per rubare i nostri cuccioli. Gli esperti di Kaspersky sono convinti infatti, che i pirati della rete potrebbero intercettare quelle coordinate per sapere dove si trova l'animale, o per conoscere le abitudini del padrone. Dunque attenzione, meglio un collare standard e gli occhi ben aperti.


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Maggio 2018, 17:38
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