Coronavirus, stress da quarantena anche per cani e gatti: impara a riconoscere i sintomi

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La preoccupazione per un lavoro interrotto, la noia, lo stress e altre ansie iniziano a farsi sentire sfociando spesso in incomprensioni, litigi e mute nevrosi. Di tutto ciò i nostri amici a quattro zampe sono spettatori, e spesso non passivi. “Anche loro, come e più di noi, hanno dei sensi molto sviluppati e sono sensibili a ciò che accade in casa”, dice Gianluca Malandra, medico veterinario di Roma. “Con le orecchie dritte sono capaci di percepire tutte le alterazione dei toni delle nostre voci. Quante volte avrete giocato con loro con toni scherzosi ottenendo una risposta allegra e rilassata?
Altrettante volte li avrete redarguiti alzando la voce, perché eravate arrabbiati per l’ennesimo cuscino del divano distrutto, e li avrete visti abbassare testa e orecchie, come a chiedere scusa
”.

In questi casi, evidenzia il veterinario, interagiamo con loro. “Quando invece stanno per conto proprio e assistono o al litigio di una coppia che discute nervosamente o al genitore che si spazientisce con i propri figli, in realtà non sono impassibili: percepiscono gli umori degli altri occupanti di casa, i toni alti e agitati delle voci e, se tale situazione diventa una costante, allora il loro carattere potrebbe risentirne”. “Dalla mia esperienza personale in ambulatorio ho notato che un cane stressato e nervoso è spesso lo specchio del suo proprietario e dei suoi problemi psicologici (spesso intuibili con gli atteggiamenti che il proprietario stesso mette in atto durante la visita). Così come cani gioiosi, festosi e sempre allegri molte volte riflettono una famiglia spensierata, serena che spesso entra in visita col sorriso sulle labbra”.

Altro discorso è per il gatto. Viene considerato come animale misterioso e criptico spesso altezzoso, menefreghista e a volte anche permaloso. “E’ il loro atteggiamento che ci porta a pensare in questo modo - dice Malandra -  però in realtà il gatto è un animale estremamente sensibile. E anche lui può risentire dell’umore casalingo. Se un componente familiare si assenta per lungo tempo, il gatto potrebbe diventare pigro, svogliato e, rattristato, potrebbe smettere di mangiare. Potrebbe anche smettere di andare alla lattiera”. Se siamo invece “troppo presenti in casa, come sta avvenendo in questi ultimi tempi, a causa della quarantena obbligata, potrebbero sentirsi offesi, come a dire “stai invadendo i miei spazi e modificando le mie abitudini”. Potreste quindi vederli offesi, e potete aspettarvi qualche dispetto”.

I fattori esterni, conclude il veterinario, “come stress, rumori, cambi di abitudini, l’ingresso in famiglia di un nuovo elemento, possono cambiare il carattere dei nostri conviventi a quattro zampe. E’ di questi giorni la notizia che una coppia di panda si è accoppiata naturalmente al bioparco, dopo dieci anni, “a causa del silenzio” e della pace che regna sovrana in ragione della chiusura obbligata del parco. Immaginate, quindi, quanto i rumori provocati del traffico o da bambini felici e urlanti che corrono, da genitori che richiamano i propri figli o dai clacson che provengono dalla vicina strada, possano influire sul benessere degli animali e stressarli. Proprio come accade in questi giorni tra le mura domestiche ai nostri cani e ai nostri gatti. Prima di urlare, litigare, avere un atteggiamento aggressivo o triste o depresso - ammonisce Malandra - pensateci. Perché gli animali ci guardano e spesso risentono dei nostri stati d’animo”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2020, 19:22
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