Campi devastati, girano sempre più cinghiali: e adesso arrivano anche a ridosso delle case
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Gli ungulati si spingono fino a ridosso delle case, mettendo a rischio l’incolumità degli agricoltori che lavorano nelle campagne. I cinghiali, indisturbati e liberi di proliferare a causa del blocco delle attività di contenimento, generano danni ingenti. «In un momento così difficile per l’economia non possiamo trascurare quello che era un problema anche prima del Coronavirus - dichiara Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - Ora il proliferare indisturbato della fauna selvatica rischia di compromettere tutto il settore in una fase in cui l’agricoltura è stata riconosciuta come settore strategico e come tale va difeso. Nelle campagne si continua a lavorare per non far mancare i beni di prima necessità alla popolazione e per mantenere accesa una luce di speranza per l’economia dei nostri territori». Ai danni, registrati negli ultimi giorni nei campi a Serra San Quirico e nelle campagne di Fabriano, si ne aggiungono altri più recenti. In via Del Molino, a due passi dall’ospedale Profili, in via XIII Luglio, quartiere Piano, in prossimità del cimitero delle Cortine e in via Dante, i residenti vedono passeggiare ungulati sul marciapiede: sono in cerca di cibo, sia di giorno che di notte. Spesso sostano nelle isole ecologiche, attratti dai rifiuti. Con frequenza vengono notati nei viali del Parco Merloni. Solo nel 2017, anno dell’ultimo rilevamento, ne sono stati abbattuti 1.407 nonostante si stimava una presenza di non più di 330 esemplari solo a Fabriano.
Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Aprile 2020, 11:00
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