Ancona, scivola in mare dal super yacht dopo essere stata in discoteca: muore una steward di 30 anni

Scivola in mare dal super yacht dopo essere stata in discoteca: muore una steward di 30 anni
ANCONA - La serata in discoteca, un brindisi con gli amici, poi la tragedia. Quando è rientrata nel mega yacht su cui lavorava come steward, avrebbe perso l’equilibrio, precipitando in mare. L’impatto con l’acqua gelida non le ha dato scampo. Nessuno ha sentito le sue grida d’aiuto. E’ morta così, nel porto dorico, Mairead Breffni O’Connor, trent’anni, irlandese. Era membro dell’equipaggio di Iman, super yacht di lusso da 59 metri e quasi 1000 tonnellate costruito nel 2008 e battente bandiera delle Isole Cayman: era partito da Venezia, dopo aver fatto tappa ad Antibes e Cannes ad agosto, e da qualche giorno era ormeggiato nello specchio d’acqua davanti al cantiere della Isa-Palumbo, fermo ai box per una revisione e la sostituzione di alcune componenti del motore.

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La procura, con il pm Irene Bilotta, ha aperto un fascicolo per omicidio eventuale a carico di ignoti, ma si tratta solo di una prassi per consentire all’istituto di Medicina legale di Torrette di effettuare l’autopsia sul corpo della sfortunata cameriera, che ora si trova nell’obitorio di Torrette. Infatti, gli investigatori della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Carlo Pinto, che indagano insieme alla Capitaneria di porto e alla polizia scientifica, tendono ad escludere ipotesi diverse dalla tragica fatalità, anche se per tutta la giornata di ieri hanno interrogato gli altri 6 membri dell’equipaggio, sotto choc per la perdita dell’amica e collega. A lanciare l’allarme sono stati proprio loro, dopo essersi rivolti ad una guardia giurata arrivata per un’ispezione nel cantiere. 

Erano passate da poco le 4. Avevano ritrovato la borsetta della ragazza sul pontile dell’imbarcazione, ma lei era sparita. Subito sono scattate le ricerche in mare ad opera di una motovedetta della Guardia Costiera e degli uomini del nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco. Nell’area portuale sono accorsi anche i mezzi del 118 con un’ambulanza della Croce Gialla. Le operazioni sono state piuttosto celeri perché il cadavere è stato rinvenuto a poca distanza dallo yacht ed era stato già avvistato nel buio della notte dagli stessi membri dell’equipaggio. Quando il corpo della donna è stato recuperato e portato in banchina, ormai non c’era più nulla da fare: il decesso risalirebbe a un paio d’ore prima, verso le 2. Sul cadavere non sono stati riscontrati apparenti segni di violenza, ma saranno gli esami autoptici ad accertare con precisione le cause della morte, dovute a un malore, ad annegamento, all’assideramento oppure a un trauma da schiacciamento perché, precipitando dal pontile, sarebbe caduta in mare tra la chiglia e la banchina del cantiere. Non trova conferme l’ipotesi che qualcuno l’abbia spinta. Piuttosto, gli inquirenti credono che la trentenne abbia perso l’equilibrio e sia scivolata da sola. Secondo una prima ricostruzione, sembra che avesse trascorso il venerdì sera nella discoteca di Marina Dorica insieme a tre dei suoi compagni di viaggio. Attorno alle 2 li avrebbe salutati per tornare da sola sullo yacht, dove erano rimasti gli altri tre colleghi che, però, non si sono accorti di nulla.

Sarebbe scivolata dalla passerella, abbastanza stretta, forse anche a causa del movimento ondulatorio dell’imbarcazione. A destare sospetto è stato il ritrovamento della borsa della ragazza sul pontile: se ne sono accorti gli amici, rientrati dalla discoteca attorno alle 4. Borsa che è stata sequestrata dagli investigatori, così come gli effetti personali contenuti al suo interno, tra cui un cellulare che verrà esaminato per ricostruire le ultime ore di vita della steward irlandese. All’esame anche le immagini riprese dalla videosorveglianza dell’area portuale che potrebbero aver immortalato gli attimi della tragedia.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Novembre 2019, 10:55
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