Dieta choc, giovane bodybuilder in coma
Personal trainer indagato per lesioni
di Stefano Rispoli
A un 27enne di Osimo sono bastati 5 mesi di training e diete ferree per ammalarsi e finire in coma. Colpa - secondo il ragazzo che l’ha denunciato - di quelle sedute massacranti e di un regime alimentare che prevedeva poche calorie e un abuso di proteine, liquidi e integratori chimici. Così un giorno - era l’agosto del 2018 - l’aspirante bodybuilder è crollato a seguito di un decadimento fisico progressivo perché invece di metter su muscoli, dimagriva a vista d’occhio. E’ stato prima ricoverato nella clinica di Endocrinologia di Torrette, poi in Rianimazione, quando è caduto in coma per alcuni giorni.
Fortunatamente si è ripreso ed è stato dimesso dopo un mese, ma ancora oggi risulta estremamente indebolito, tanto da non riuscire a camminare da solo, con una prognosi da sciogliere. La diagnosi dei medici parla chiaro: «Iponatremia severa e pancreatite acuta edematosa» ricollegabili, secondo le anamnesi patologiche, alla dieta ipocalorica, iperproteica e iposodica associata all’elevato consumo di liquidi e integratori e all’esercizio fisico.
Il gip affida una perizia
Ora toccherà al dottor Marco Valsecchi della Medicina Legale di Torrette, a cui il 17 luglio verrà conferito l’incarico peritale dal gip Sonia Piermartini, accertare il nesso di causalità tra le lesioni riportate dal 27enne (assistito dall’avvocato Jacopo Saccomani) e la dieta che gli avrebbe prescritto il sedicente personal trainer, un coetaneo anconetano, a cui sono stati sequestrati cellulare, computer e sostanze: è indagato dalla procura per esercizio abusivo della professione medica e lesioni come conseguenza di altro reato. I due si erano conosciuti nell’aprile 2018, frequentando la stessa palestra: l’indagato - sostiene l’accusa - si sarebbe proposto come istruttore di fitness accreditato dal Coni ed esperto di nutrizione.
Avrebbe suggerito un programma alimentare e di allenamento, formulato sulla base delle analisi del sangue dell’allievo. «Sono perfette, possiamo sfondarci», gli scrisse su Whatsapp. Via chat inviava diete ed esercizi aggiornati, in cambio di corrispettivi in denaro e ricariche su Postepay. «Agli altri chiedo di più, ricordati sempre di non dire quanto hai speso», si raccomandava, prescrivendo anche integratori proteici su siti specializzati. «Sei bello tirato, ora ti cambio alcune proporzioni» continuava a dire, spingendo il suo allievo sulla strada per l’inferno.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Luglio 2019, 06:55
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