The world as we know it could end in mere decades if drastic changes aren't made to mitigate climate change, according to an analysis by the Breakthrough National Centre for Climate Restoration https://t.co/w9vbguxBep
— ABC News Politics (@ABCPolitics) 5 giugno 2019

Alla base c'è l'idea che gli "Accordi di Parigi" sul clima non abbiano analizzato correttamente i rischi del riscaldamento globale, prevedendo un aumento di 3 gradi entro il 2100 (troppo poco in quanto secondo gli autori non si tengono in considerazione i "long term carbon feedback” per cui la Terra tenderebbe ad amplificare i cambiamenti climatici in negativo).
Per i riceratori, secondo cui in quel momento si raggiungeranno i 3°C di riscaldamento globale, si assisterà al collasso di ecosistemi fondamentali, dalla barriera corallina alla foresta amazzonica. Il quadro dipinto è preoccupante: il 35% della superficie terrestre, dove più della metà della popolazione mondiale, potrebbe essere investita da terribili ondate di calore per almeno venti giorni all’anno; inoltre le zone del Mediterraneo, dell’Asia occidentale, del Medio Oriente, del sud-ovest degli Usa e dell’entroterra australiano potrebbero diventare inabitabili.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Giugno 2019, 12:42
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