Marea di plastica a Santo Domingo, le immagini fanno il giro del mondo

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di Remo Sabatini
Le immagini, diffuse dalla ONG Parley for the Oceans, parlano da sole e raccontano la drammaticità di una situazione che, anche nelle paradisiache acque caraibiche,sta assumendo i toni di una vera e propria tragedia ambientale. Le centinaia e centinaia di tonnellate di plastica di vario genere che hanno invaso la costa di Montesinos Beach, a due passi da Santo Domingo, hanno creato una vera e propria marea di rifiuti degna di quei disaster movie che le reti televisive ripropongono d’estate. Soltanto che, stavolta, non si tratta di un film. Quel mare e quelle onde anomale, ricoperte da milioni di bottiglie di plastica e confezioni monouso, che non riescono nemmeno ad infrangersi sulla spiaggia, sono reali. Così reali che, in queste ore, la ONG, gli enti locali, i volontari e l’esercito, stanno ancora lavorando per cercare di raccogliere tutto quel materiale che,prodotto dall’uomo, l’oceano ha restituito al mittente.
 


Il dramma della plastica in mari e oceani, è ormai noto. Episodi come questo, così drammaticamente spettacolare che ha interessato la Repubblica Dominicana, si verificano da tanti, troppi anni, in diverse aree del pianeta. Dai fiumi e canali di Haiti e dell’India, fino alle acque che bagnano la Thailandia per arrivare a diverse località del continente africano, solo per fare qualche esempio, lo scenario è sempre lo stesso. Nemmeno il nostro caro Mediterraneo è indenne dall’inquinamento a base di plastica che sta mettendo a repentaglio la fauna marina. La “zuppa di plastica”che si crea grazie a microplastiche ed a frammenti così piccoli da essere difficilmente individuati ad occhio nudo, infatti, è molto presente anche nel Mare Nostrum e si sta rivelando estremamente pericolosa e sempre più spesso, mortale per molte specie animali marine che, inconsapevolmente, se ne nutrono scambiandola per cibo. Nel frattempo, le stime parlano di oltre un milione di bottiglie di plastica vendute ogni minuto nel mondo. Molte, troppe di queste, finiranno prima o poi, in mare e non c’è bisogno di un matematico per tirare giù due conti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Luglio 2018, 22:39
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