Rischi marini in Italia, il Progetto Magic ha mappato le zone più pericolose. Chiocci: "Nessuna linea di intervento"

Rischi marini in Italia, il Progetto Magic ha mappato le zone più pericolose. Chiocci: "Nessuna linea di intervento"

di Paolo Travisi

Conoscere ed interpretare gli elementi di pericolosità dei mari italiani - frane costiere, faglie attive, strutture vulcaniche, canyon - è un lavoro prezioso, se non fondamentale, per preveniri eventi potenzialmente disastrosi. Nasce con questo obiettivo, il Progetto Magic (Marine Geohazards along the Italian Coasts) finanziato dal dipartimento di Protezione Civile con 5.25 milioni di euro, che ha coinvolto la comunità scientifica che lavora nel campo della geologia marina, tra cui CNR, università e l’istituto OGS di Trieste.

L'Italia, da una parte per scopi turistici, ma anche per la sua storia passata, è un paese in cui abitazioni, infrastrutture ed industrie si sono sviluppati spesso lungo le coste, per cui mappatura e conoscenza approfondita sono fondamentali per evitare che si ripetano situazioni del passato come la frana/maremoto di Gioia Tauro nel 1977 o quanto accaduto a Stromboli, nel 2002. Partendo proprio da questo evento, in cui le ricerche di geologia marina si rivelarono essenziali per la definizione della dinamica dell’evento responsabile del maremoto, è stato concepito e sviluppato il Progetto Magic, che ha dato vita anche all'Atlante degli elementi di pericolosità dei mari italiani, presentato all'Auletta dei Gruppi di Montecitorio, alla presenza di Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Protezione Civile.

"Magic è iniziato nel 2007 per definire la pericolosità di alcuni fondali marini con l’obiettivo della mitigazione del rischio. Nel 2015 è proseguito il Magic Due, nell’ambito del quale sono stati individuati i punti di criticità, definendo le gerarchie di criticità. Ed è stata fornita una prima stima dei maremoti generati dalle frane sottomarine e questo è fondamentale per il nostro paese. Il sistema di protezione civile viene riconosciuto nel momento di emergenza, però non dobbiamo perdere di vista che se le attività di conoscenza e prevenzione non sono pianificate bene, la fase emergenziale fallisce". 

Il finanziamento al progetto ha portato all'acquisizione di circa 40.000 km di profili con ecoscandaglio multifascio ed il recupero di altri 20.000 km, tutti quelli fino a quel momento acquisti dalla comunità scientifica, oltre alla loro interpretazione e la produzione di carte di lineamenti di pericolosità nei mari Ligure, Tirreno centro-meridionale, Sardegna occidentale, Ionio e Adriatico meridionale, dove erano maggiormente presenti georischi marini

"L'Italia ha 90% dei suoi confini definiti dai mari, per cui la conoscenza è fondamentale non solo per la sicurezza. Le risorse del mare sono la nuova frontiera, quello che sta sotto potrà essere sfruttato, in modo ambientalmente sostenibile" ha aggiunto Sandro Conticelli, Presidente Società Geologica Italiana. 

Dal Progetto Magic è nato l’Atlante dei lineamenti di pericolosità geologica dei fondali marini italiani.

Questo ha comportato l’acquisizione e l’interpretazione di una grande quantità di dati nei mari Ligure, Tirreno centro meridionale, Jonio ed Adriatico meridionale, producendo 72 carte in scala 1:50.000.

"Conosciamo meglio la superficie di Marte che i nostri fondali, la cui conoscenza è il primo passo per qualsiasi attività. L’Italia ha 8 mila km di coste, è la terza in Europa e la 14° al mondo e per i paesi europei l'economia del mare vale l’1,5%, per cui la conoscenza dei rischi marini consentirà lo sviluppo di nuove infrastrutture" ha aggiunto Francesco Latino Chiocci, Responsabile del Progetto Magic, presentando lo studio. "Le informazioni sono state rese pubbliche dalla Protezione Civile e l'Atlante sarà distribuito agli enti responsabili per sensibilizzarli sulla condizione dei nostri mari, ma la conoscenza dei rischi marini, ad oggi, non si è tradotta in alcuna azione e questo è un problema che dovremo affrontare".

Il lavoro, infatti, costituisce una cartografia conoscitiva di base per qualsiasi operazione di gestione delle coste e del territorio sommerso, anche in chiave di energia blu, sia per le attuali tecnologie, sia per quelle che si verranno mano sempre più sviluppando in un prossimo futuro (energia da onde e correnti, risorse alimentari, risorse minerarie). E difatti Magic ha destato un forte interesse in campo internazionale essendo l’unico o comunque il più avanzato nel suo genere. 

"Come tradurre il progetto in qualcosa di pratico? - considera Gabriele Scarascia Mugnozza, Presidente Commissione Grandi Rischi - bisognerà pensare nelle sedi istituzionale ad un impianto normativo per la mitigazione dei rischi in ambienti marini. E poi allargare lo studio a tutti gli altri mari non coperti dal progetto".

A chiudere la presentazione, Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili "lo studio dei rischi deve diventare un'attività di governo, per comuni ed enti, perché dall'economia blu dipenderà anche il nostro sostegno economico. Dobbiamo evitare che quei rischi legati alla situazione geologica abbiano un impatto negativo su presente e futuro. Il nostro paese sul tema della prevenzione non è proprio un campione mondiale e chiama in causa la politica".


Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Settembre 2021, 19:08
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