Persone avvelenate, migliaia di animali morti e l'acqua del mare ha un colorito giallastro preoccupante: in Siberia è in corso un disastro ambientale enorme. Non si può più andare sulla spiaggia senza usare una maschera, perché l'aria è irrespirabile. Si indaga sulle cause della catastrofe: fra le ipotesi al momento si crede ci sia stata una perdita di carburante dai materiali militari conservati nella regione.
Un gruppo di surfisti ha lanciato il primo allarme già tre settimane fa, scrive il Siberian Times, dopo aver accusato problemi respiratori, febbre, tosse, malditesta e bruciore agli occhi. Prima di ammalarsi, hanno fatto il bagno nelle spiagge vulcaniche della penisola siberiana della Kamchatka, che si affaccia sul mare di Bering e sull'Oceano Pacifico.
La catastrofe però ha colpito principalmente il mondo animale. Sulle spiagge della penisola, con tanto di foto e video pubblicati da Greenpeace Russia a testimonianza, si trovano migliaia di animali marini morti: pesci, polpi, ricci, stelle marine, foche, granchi.
Dagli esami condotti sul luogo dell'ecodisastro, il Ministero delle Risorse Naturali della regione ha registrato livelli altissimi di composti chimici tossici nell'acqua, come il fenolo e derivati del petrolio. Dalle indagini ordinate negli scorsi giorni, emergono due ipotesi sulle cause del disastro: o una conseguenza di un recente addestramento militare oppure una perdita di materiali inquinanti da parte di missili militari stoccati nella regione. Qualunque sia la causa, si tratta di una tragedia gigantesca.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Ottobre 2020, 18:02
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