Castello di Meleto, il Chianti Classico al futuro

Castello di Meleto, il Chianti Classico al futuro

di Alessandro Brizi
Nel cuore del Chianti Classico, a Gaiole, capitale con Radda e Castellina della culla del vino toscano, si staglia, sin dall’XI secolo, il Castello di Meleto, fortilizio che ospita oggi una delle migliori cantine della regione. La vocazione enologica del Castello prende forma nel 1968 con “l’operazione Vigneti”, crowdfunding voluto da Gianni Mazzocchi, editore di Quattroruote e Quattrosoldi, che diede alla luce Viticola Toscana, società proprietaria del Castello e degli oltre 1100 ettari di cui 160 a vigneto.

Tanti negli anni i progetti, dalla cantina al recupero del castello e degli edifici rurali per l’ospitalità (7 suite nel Castello e 11 appartamenti) e la crescente attenzione all’ambiente. Sostenibilità, a tutti i livelli, è oggi la parola d’ordine dell’azienda; un concetto che poggia sulla conversione bio dell’intera proprietà. «I nostri vigneti e uliveti sono coltivati in modo biologico – racconta Michele Contartese, direttore di Castello di Meleto – dove conserviamo l’equilibrio naturale del territorio con 770 ettari di boschi che, ogni anno, sottraggono 7000 tonnellate di anidride carbonica, pari a 2120 voli andata e ritorno da Londra a Los Angeles. La biodiversità è poi garantita dalle coltivazioni seminative, l’allevamento allo stato brado di maiali Cinta Senese e l’apicoltura». Proprio quest’ultima è al centro del nuovo progetto “Nel nome dell’Ape”, il cui obiettivo è triplicare il numero di questi insetti. «Abbiamo invitato – spiega Contartese – privati e soci ad adottare un’arnia, agevolando l’incremento delle api impollinatrici che non fanno bene solo sull’ambiente ma anche alle difese immunitarie delle persone».

Passando al vino, cinque i poderi dedicati: Meleto, San Piero, Casi, Poggiarso e Moci. Nei vigneti domina il Sangiovese, che dà vita a diversi Chianti Classico di grande territorialità e appeal, guidati dal Gran Selezione Castello di Meleto e i due Riserva Vigna Poggiarso e Vigna Casi. Sempre il Sangiovese è protagonista dello spumante Colto alle Bolle. A completare la gamma troviamo anche un fresco bianco da Vermentino, un raro rosso da Malvasia nera del Chianti, due rosati e un tradizionale e goloso Vin Santo.

CASTELLO DI MELETO. Gaiole in Chianti (SI) www.castellomeleto.it info@castellomeleto.it

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Luglio 2020, 06:00
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