Nel parco del Po, a caccia di vongole, cozze e antichi sapori

Tra gli orti di mare nel parco del Po

di Gigi Padovani
Si alzano all’alba per “rastrellare” la sabbia che protegge le loro vongole. Con stivaloni e tute impermeabili, ciascun pescatore-allevatore cura con amore il proprio orto di laguna, nelle “valli” del Po. Per le cozze, qualche chilometro più a sud, ora è il momento del riposo: nella Sacca di Scardovari si va in barca soltanto a “seminare”. Infatti l’acqua della laguna, d’estate, si scalda troppo per accogliere i mitili, che sono stati spostati in mare. Nelle “cavane” lungo gli argini, i casoni dei pescatori sulle palafitte, il lavoro ferve ancora. Si pescano orate, branzini, anguille: nell’acqua salmastra crescono a ritmo lento, per due anni. Poi andranno nelle “peschiere” invernali – grandi vasche create dall’uomo comunicanti con il mare – affinché non soffrano la bora dell’Adriatico.

La vita nel Delta del Po - un universo magico fatto di acque, arioni cinerini e tramonti struggenti - è ricca di un antico “savoir faire” dell’uomo, che qui da secoli vive in pace con la natura. Lo ha capito l’Unesco, che due anni fa ha riconosciuto il prestigioso marchio “Biosfera Delta Po” ai due Parchi regionali, quello Veneto a Nord del grande fiume e quello dell’Emilia-Romagna, a sud. Nei giorni scorsi qui si sono dati appuntamento oltre trecento giovani del progetto Unesco per il Forum annuale, provenienti da 90 Paesi: hanno apprezzato le bellezze di quest’area poco conosciuta d’Italia, girandola in barca, in bicicletta, a piedi. E ne hanno gustato i sapori antichi, da due diversi tipi di prodotti: quelli degli orti di terra (aglio, radicchio, una speciale patata americana) e degli “orti di mare”, dove si allevano pesci e mitili.

Anche in ottobre, quando la riserva naturale si preparara alle nebbie autunnali, per i turisti vi sono ancora tante attività da fare: l’ittiturismo, le visite nei punti d’accoglienza all’Orto Botanico di Rosolina Mare (www.parcodelpo.org per la parte veneta); e a Comacchio, in Emilia, fino al 15 ottobre è in corso la tradizionale Sagra dell’Anguilla (www.visitferrara.eu). Spiega Marco Gottardi, già direttore del Parco Delta del Po Veneto: «I nostri produttori locali, pescatori o agricoltori, offrono buone specialità per la tavola. Ma soprattutto aiutano a salvare questo ambiente fragile: le “peschiere da sverno” sono un segno d’amore per il territorio. Sulle vongole e sul riso i consumatori possono trovare il logo del Parco del Delta del Po: incentiviamo queste attività e controlliamo che osservano le regole. E le cozze di Scardovari, come il Riso Carnaroli del Delta, sono a marchio Igp». Durante la nostra visita, al Museo Archeologico di Adria i ragazzi dell’Istituto Alberghiero ci hanno offerto assaggi ispirati ai reperti: la puls di miglio con la ricotta (periodo antica Roma) o il farro con il pecorino (età etrusca). Bocconi di storia. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Ottobre 2017, 23:30
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