World Pasta Day, il record tutto italiano: primi produttori e consumatori: ogni anno 23 kg a testa

World Pasta Day, il record tutto italiano: primi produttori e consumatori: ogni anno 23 kg a testa

di Paolo Travisi

Ne è passato Ne è passato di tempo da quel “maccarone, m’hai provocato e io me te magno” detto da Alberto Sordi nell’iconico film, Un americano a Roma, ma per noi italiani, il secondo amore (dopo la mamma) resta la pasta. Ognuno ne consuma 23 chili l’anno e nel mondo 75 milioni di piatti di pasta sono Made in Italy e cucinati all’italiana, o almeno ci provano, in circa 200 paesi, sostiene la ricerca di Unione Italiana Food, condotta in occasione del World Pasta Day.

MANGIATORI DI PASTA. Dopo l’Italia, al secondo posto troviamo la Tunisia con 17 chili a testa, il Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg) che testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine.

EXPORT. Lo scorso anno, il 61% della produzione nazionale di pasta, pari a 2,2 milioni di tonnellate è stata esportata. Un vero e proprio anno d’oro, visto che nel mondo sono stati consumati quasi 17 milioni di tonnellate. Un numero imponente, che è esattamente il doppio di 10 anni fa. Tutti amano la pasta, è vero, ma Germania, Francia e Stati Uniti, la amano più degli altri, visto che nel primo semestre del 2022, sono saliti sul podio, con un export medio che si attesta ad un +9%.  Ma in paesi “emergenti” come Colombia, Paesi Bassi, Arabia Saudita. La voglia di pasta italiana è cresciuta del 40%.

ORGOGLIO NAZIONALE. Secondo Coldiretti, ne esistono oltre 300 formati, se ne producono 3,6 milioni di tonnellate, pari a circa 1/4 della produzione mondiale, con 200 mila aziende agricole fornitrici di grano duro per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro.

Alle varietà tradizionali si sono aggiunte quelle con farina integrale, alternative come i legumi e gluten free. La ricerca di Coldiretti ha evidenziato anche la riscoperta di grani antichi, come il Senatore Cappelli, la Timilia, il Saragolla e altre varietà, fenomeno che ha portato alla moltiplicazione di nuovi marchi di pasta, che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano utilizzato nella produzione. Un trend che ha avuto ripercussioni positive sulle vendite di pasta di grano garantito italiano, aumentate del 14% in valore solo nei primi cinque mesi del 2022.

COME SI CUOCE. Per l’italiano il metodo di cottura è scritto nel codice genetico. L’acqua bolle, si aggiunge il sale, si scola al dente. All’estero è una pratica misteriosa. Secondo la ricerca, per gran parte dei ristoranti, il fattore che decreta il successo del locale è legato per il 67% al metodo per cuocerla; eppure si cucina in modo corretto, rispettando i tempi previsti solo nel 30% dei casi. La cottura al dente si fa largo tra l’82% dei cuochi interpellati per la ricerca, dappertutto in Francia e Usa, mentre il 40% dei giapponesi la preferisce stracotta.

PASTA SOCIAL. Se ne parla, e molto anche online. Dall’inizio del 2022, infatti, le conversazioni social con hashtag #pasta, hanno coinvolto oltre 100 milioni di persone nel mondo. Certamente il caro energia ed il “chiacchierato” metodo di cottura passiva low-cost hanno alzato il trend.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2022, 16:34
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