Listeria, mozzarella ritirata dai supermercati: ecco il lotto e la marca interessati

Un lotto di mozzarella​ a marchio Val Trebbia è stato richiamato per «presenza di Listeria Monocytogenes su 3 di 5 campioni»

Listeria, mozzarella ritirata dai supermercati: ecco il lotto e la marca interessati

Un lotto di mozzarella a marchio Val Trebbia (lotto di produzione 10-05-2023, 100g/200g/1 kg, data di scadenza 30-05-2023) è stato richiamato per «presenza di Listeria Monocytogenes su 3 di 5 campioni», si legge nell'avviso pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il produttore è Cascina Bosco Gerolo Soc. Agr. srl, con sede in Località Gerolo a Rivergaro nel Piacentino.

Cos'è la Listeria

La Listeria, o meglio Listeria monocytogenes è un batterio ampiamente diffuso nell'ambiente e si trova, in particolare, nel terreno, nelle acque di superficie e nel materiale fecale.

L'infezione, detta listeriosi, si contrae prevalentemente consumando alimenti contaminati crudi (in alcuni casi anche cotti) come prodotti lattiero-caseari a limitata maturazione, würstel, insaccati con stagionatura breve e prodotti similari, ortaggi pronti al consumo, ma anche prodotti di gastronomia con farcitura fresca come, ad esempio, tramezzini, ed è favorita dalla capacità della Listeria  monocytogenes di crescere e sopravvivere alle temperature abituali dei frigoriferi.

Sciopero dei treni 26 maggio 2023, orari e treni garantiti (Trenitalia e Italo): tutto quello che c'è da sapere

La listeriosi e chi è più esposto: i sintomi

Rispetto ad altre tossinfezioni alimentari, la listeriosi ha un'incidenza modesta, ma può causare complicanze potenzialmente letali con un tasso di mortalità che oscilla tra il 20 e il 30%. Le persone che più devono stare attente alle infezioni da Listeria sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati ed i soggetti immunocompromessi.

Quali sono i sintomi

La listeriosi può provocare delle reazioni lievi o più gravi.

Nel primo caso i sintomi sono quelli simi-influenzali e gastroenterici. Chi è stato contagiato, dunque, potrà avere febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, nausea e diarrea.

Le reazioni più gravi, invece, sono dovute alla diffusione dell'infezione dal tessuto intestinale ad altri distretti corporei. Le manifestazioni variano a seconda dell'organo colpito e comprendono reazioni cutanee, batteriemia, encefalite, meningite, endocardite e peritonite. Nel caso di donne in gravidanza i rischi sono quelli di corioamnionite, aborto spontaneo, parto prematuro, morte intrauterina e gravi patologie neonatali.


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Maggio 2023, 18:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA