Mama Shelter Roma: pizza “all you can eat”, brunch e smart working nell’irriverente rifugio urbano di Prati

Mama Shelter Roma: pizza “all you can eat”, brunch e smart working nell’irriverente rifugio urbano di Prati

di Sabrina Quartieri

Immaginate di salire a bordo di una caleidoscopica “giostra” enogastronomica, ospitata in un hotel che, dalla strada, sembra l’ennesima insegna della Capitale vocata all’hospitality. Ma a guardar bene, già da fuori, Mama Shelter Roma, primo albergo in Italia dell’irriverente brand Mama Shelter, creato a Parigi nel 2008 dalla famiglia Trigano (co-fondatori del Club Med) ed esportato in altre capitali, non appare come il solito hotel.

La differenza la fanno i dettagli all’ingresso, tutt’altro che casuali: c’è una vespa parcheggiata, iconico “pezzo” di design tipico italiano, ma anche una bandiera bianca issata sulla porta. Come a dire che chi entra è benvenuto, dal nonnetto centenario alle famiglie con i bambini, se l’intento è di godersi la vita in città, magari per festeggiare il compleanno nella giusta location, con un party animato e colorato. Insomma, Mama Shelter Roma vuole proprio essere “the place to be” per quei clienti senza valigia, che sono a caccia di “rifugi” urbani conviviali e allegri. Tanto più utili, in questo periodo pandemico, con le prospettive dei viaggi all’estero sempre più dilatate.

Mama Shelter Roma accoglie gli avventori tutto il dì, per delle giornate all’insegna della condivisione, decisamente più colorate, giocose, esuberanti e divertenti. «La formula segreta di Mama Roma è la capacità di creare connessioni tra i clienti “local” e gli stranieri in visita alla Capitale, attraverso l’arte, grazie alle opere presenti ispirate alla Roma antica e firmate dallo street artist francese Beniloys; ma anche con l’enogastronomia, che qui come altrove è tipica del luogo che ospita gli hotel Mama Shelter, e infine con l’intrattenimento, pensato per tutti. La romanità più autentica qui si respira già al check-in», racconta Bruno Cavasini, General Manager di Mama Shelter Roma. La struttura si trova in via Luigi Rizzo 20, tra i quartieri Prati e Balduina, ed è vicino alla metro Cipro. L’hotel, inaugurato lo scorso luglio, è già un successo: non mancano i turisti (molti sono francesi, come il brand di cui fa parte la struttura), e pullula di romani dal piglio internazionale e curioso, attratti da un contenitore autentico e non scontato, che evidenzia il trend capitolino degli hotel che si aprono alla città (il fattore “calamita” che suscita Roma in questo settore è evidente e si riconferma con l’arrivo di un Mama Shelter, dopo le aperture di hotel simili, da The Hoxton al W Rome).

La romanità si palesa strappando il sorriso a chi si affaccia al Mama Shelter Roma: un tappeto all’ingresso recita un “Ciao belli” di benvenuto. Poi, una volta varcata la soglia d’ingresso dell’hotel, inizia il mantra dell’effetto “wow” che suscita ogni angolo dello spazio: in ascensore, le pareti sembrano un grande album delle figurine vintage che mette assieme imperatori e re di Roma, calciatori compresi. Ancora, quando ci si ritrova nella variopinta “Mama bath” con sauna, bagno turco, piscina e zona relax esterna (la prima di tutti i Mama Shelter nel mondo), ci si immerge in un sorprendente mondo di tinte pastello su mattonelle smaltate. Nel Giardino d’inverno dallo stile tropical, si consuma il pasto sotto un “tetto” di fioriere capovolte grondanti di glicini e puntellate di magnetici e variopinti paralumi in paglia dalle lucine discrete che si alternano a delle grandi cappelliere.

I tessuti scelti per i décor, poi… Quanta bellezza! Ricordano le tappezzerie delle case delle tenere nonnine o delle amate prozie che, nei loro salotti, quando eravamo bambini, sapevano ingolosirci con quelle buonissime creme calde da mangiare al cucchiaio.

In attesa che al Mama Shelter Roma riapra il rooftop in primavera, uno dei più grandi della Capitale con vista panoramica sulla Città eterna (Cupolone compreso), in questo incantato mondo del Giardino d’inverno si alternano le diverse anime del luogo: è ai suoi tavoli, infatti, che  ci si siede per delle esperienze enogastronomiche all’insegna dei sapori più autentici, basati su delle ricette della tradizione romana e italiana, e sulla stagionalità dei prodotti. Ma soprattutto, sulla sensibilità dell’Executive chef Andrea Sangiuliano, attento selezionatore di materie prime di qualità che arrivano dai piccoli produttori dello Stivale. A partire dai contadini e dagli allevatori dell’Abruzzo, sua terra d’origine. L’effetto “wow” al Mama Shelter Roma continua di fronte ai piatti, capaci di stupire, in un intrigante ed equilibrato gioco tra consistenze e ingredienti: l’Amatriciana, ad esempio, è con la zucca al posto del pomodoro.

E le pizze? Sono il contenitore di idee che strizzano l’occhio al gourmet, con le tonde alla Scapece o, addirittura, la new entry dolce “Pizzuppa inglese”, vaporizzata all’Alchermes. Proposte che, buono a sapersi, il lunedì sono accessibili con una invitante formula “all you can eat”. A rallegrare l’atmosfera di Mama Shelter Roma, ideale anche come spazio smart working, ci pensa invece la programmazione musicale, attesa dal giovedì al sabato, nella già iconica postazione con i piatti per suonare, incorniciati davanti a un grande cuore di neon rosa che pulsa sul beat “Mama loves you”. Nel mentre, si consumano drink signature della nuova carta ideata dal Bartender Nico Napolitano, ispirati alla pop art, come “The Last Supper” by Andy Warhol, un twist su Bloody Mary firmato Mama Roma. Cocktail che accompagnano prelibate cene e appetitosi brunch. Questi ultimi di scena il sabato nella versione “hangover” (o postumi della sbornia), con tanto di shot di vodka per cominciare, se il venerdì si è alzato il gomito un po’ troppo. La domenica, eccoli nell’alternativa “family friendly”, dove i bambini sono benvenuti e intrattenuti da una divertente animazione.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Gennaio 2022, 18:51
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