Sul podio 2019, miglior chef è Gianluca Gorini, cuoco patron di DaGorini di Bagno di Romagna (Carciofo arrosto, salsa di carciofo, capperi salati e tè Matcha). Migliore chef donna è Karime Lopez, cuoca messicana alla corte di Massimo Bottura al Gucci Osteria di Firenze (Tortellini in crema di Parmigiano Reggiano o Tostada di palamita). Miglior chef straniero è Ricard Camarena, bistellato dell’omonimo ristorante di Valencia (Spagna). E poi: Alberto Gipponi (sorpresa dell’anno), Lucia De Prai (chef pasticciere), Remo Capitaneo (sous-chef), Gennaro Battiloro (chef pizzaiolo, premio al debutto quest’anno), Anna Cardin (la miglior sommelier), Emanuele Izzo (il miglior sommelier), Alberto Tasinato (maître), Valentino Cassanelli (cestino del pane), Alessandra Dal Monte (food writer), 3 generazioni di Alajmo (la miglior famiglia), Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi (birra in cucina).
«Bello premiare chi non è ancora consolidato - racconta Gabriele Zanatta, caporedattore della guida presentata ieri all’Hotel Gallia di Milano - La particolarità della guida è l’essere giovane e creativa, fatta di storie.
Preferiamo non dare voti, basta ci sia la presenza». La direzione è di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, fondatori di quello che oramai è diventato un brand di cucina più che riconoscibile («Per noi il voto è “esserci”»), che svelano il titolo del congresso di Identità di marzo: “Il fattore umano: costruire nuove memorie”. Una sezione è per le Storie di Gola con i luoghi del cuore secondo i maître più famosi. Nicola Ultimo del Park Hyatt di Milano, Beppe Palmieri dell’Osteria Francescana per Modena e Bologna, Raffaele Alajmo (Venezia), Catia Uliassi (Senigallia), Marco Reitano di La Pergola per Roma, Cristiana Romito (Abruzzo), Enrico Baronetto (Londra), Giovanni Alajmo (Parigi), Stefania Giordano (Bilbao), Jonathan Benno (New York).
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Dicembre 2018, 08:43
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