Coronavirus, impazza l'#aperichat: l'aperitivo social per non rinunciare agli amici (e a un buon bicchiere)

Coronavirus, impazza l'#aperichat: l'aperitivo social per non rinunciare agli amici (e a un buon bicchiere)
Tra le nuove abitudini che il coronavirus sta creando, c'è anche quella già ribattezzata «aperichat»: lo scrive Antonella Nesi per l'Adnkronos. Un modo per contrastare la resistenza degli italiani, soprattutto i più giovani, alla rinuncia agli assembramenti ai tavolini dei bar per l'aperitivo.

L'incontro tramite videochiamata è la dimostrazione semplice ed efficace che rimanere chiusi in casa non comporti necessariamente l'azzeramento della socialità e nemmeno la rinuncia all'aperitivo, al tè o alla tisana in compagnia. Da quando restare in casa è diventato un imperativo categorico per tutte le persone di buon senso, oltre che uno stringente invito di tutte le autorità (a cui ieri si sono uniti moltissimi volti noti con il lancio dell'hashtag #iorestoacasa), impazza il fenomeno delle videochat tra amici: videochiamate collettive, rese possibili da qualsiasi smartphone o dai pc, con cui sostituire l'incontro al bar o al ristorante.

Le pioniere del fenomeno sono un gruppo di amiche romane, che hanno deciso di promuovere attivamente sui social questa pratica (accompagnando ogni post con l'hashtag #aperichat) come antidoto al senso di solitudine di chi è costretto in casa. «Se la sera a casa avete voglia di fare due chiacchiere con due-tre amiche insieme, guardandole in faccia, come foste sedute al tavolino di un bar per l'aperitivo, non avete altro da fare che creare un gruppo whatsapp e lanciare la chiamata collettiva. Trovate il posto della casa dove vi sentite più a vostro agio. Poggiate il cellulare a qualche sostegno in maniera che vi inquadri. E chiacchierate. Vi assicuro che dopo 5 minuti sarà come essere nella stessa casa», spiega all'Adnkronos Simona Aloe, biologa romana che lavora per una multinazionale farmaceutica con la sede italiana nel milanese e che da oltre due settimane lavora da casa in smart working.

«Per lavoro utilizziamo parecchio teleconferenze e Skype, soprattutto in questo momento. Ma una sera - racconta - pensando agli amici milanesi che non vedevo da un pò e agli amici romani con cui comunque è diventato più difficile (e a questo punto altamente sconsigliato) organizzare occasioni sociali, ho iniziato a fare chiamate collettive. Qualcuna anche con i parenti che vivono in altre città. Certo, mancano gli abbracci ma il piacere della conversazione e del guardarsi in faccia arriva tutto. Unico consiglio: avvisate con un pò di anticipo i partecipanti con un messaggio, dando appuntamento come si fa normalmente per un incontro ad un cocktail bar, perché la videochiamata è uno strumento piuttosto 'invasivo' e non tutti gradiscono le improvvisate: un pò come quando la suocera si presenta direttamente alla porta», ride.

Dopo l'iniziativa di Simona, diversi amici hanno iniziato a loro volta a praticare «l'aperichat». In particolare un'amica sommelier, Maria D'Arco, giornalista esperta di food and beverage, ha deciso di dare una connotazione scherzosamente didattica a questi incontri coniando l'hashtag #wineagainstvirus, «anche per tenere alta l'attenzione su una delle eccellenze italiane, in un momento in cui importati settori stanno subendo danni economici incalcolabili». Così Maria, ad ogni ' aperichat' dedica un post con i nomi dei vini consumati nelle diverse case videocollegate. «È un piccolo contributo alla conoscenza del nostro grande patrimonio enologico, parte importante della nostra cultura. E magari un pò di persone, avendo più tempo da passare in casa, approfitteranno per approfondire un pò la loro conoscenza sui vini, per scoprire cantine, artigiani della vigna, zone di produzione. Un viaggio virtuale per essere pronti, quando questa clausura sarà finita, ad un aperitivo più consapevole o ad una visita ad una cantina o ad una passeggiate in una delle tante meravigliose 'stradè dei vini», spiega Maria all'Adnkronos.

Ma «l'incontro al telefono» sta per essere adottato anche in diversi altri ambiti culturali.
La casa editrice Miminum Fax si appresta a lanciare dal 3 aprile delle videochiamate con gli autori per i gruppi di lettura e le librerie che non potranno ospitare eventi dal vivo.  «Mandateci le vostre richieste alla mail gruppidilettura minimumfax.com. Le raccoglieremo tutte e organizzeremo gli incontri a partire dal 3 aprile. Luca Briasco vi parlerà degli scrittori americani, Fabio Stassi dei poeti del Novecento, Remo Rapino dei matti nella letteratura e del suo Liborio Bonfiglio, Danilo Soscia dei sogni di Buffalo Bill, Carola Susani delle Terrapiene e dei demoni del cambiamento, Daniele di Gennaro delle novità della casa editrice: consultate il nostro catalogo e prenotate chi vorreste incontrare al telefono», è l'invito della casa editrice.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2020, 15:40
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