Il prodotto dall’aroma deciso e dal gusto fruttato ma non troppo dolce, ha raggiunto la tonalità del rosa intenso grazie a un meticoloso processo di lavorazione delle fave di cacao che arrivano dal Brasile, dall’Ecuador e dalla Costa d’Avorio. Completamente naturale e con tutta l’autenticità di una vera e propria polvere di cacao, il “pink chocolate” non ha bisogno di additivi né di coloranti. Detto “di quarta generazione” – dopo il cacao fondente, al latte e bianco – e scoperto più di dieci anni fa, l’alimento pensato per i maîtres chocolatiers, gli chef e i pasticceri di tutto il mondo è il risultato di una collaborazione tra i centri belga e francese Barry Callebaut e la tedesca The Jacobs University di Brema.
Infatti, in occasione del “Salon du Chocolat” che si è tenuto a Bruxelles i primi di marzo, sono stati proprio i cioccolatieri locali Marijn Coertjens di Ghent e Jérôme Grimonpon di Uccle a offrire al pubblico goloso - in un'anteprima esclusiva - le loro creazioni “rosa” a base del cacao che sa di frutti di bosco. Così, dopo il “Millennial pink” che la scorsa primavera aveva contagiato con le sue tonalità delicate e eleganti, romantiche persino, la moda, la tecnologia e il design, strizzando l’occhio all’iconica frase di Audrey Hepburn “I believe in pink”, ora è il rosa più intenso a farsi strada, ma nel gourmet. Intanto, in attesa che in Europa sia il Belgio a mostrare i gioielli color rubino nelle sue famosissime boutique della cioccolata, la Nestlé prova a conquistare con “Ruby” l'Oriente più estremo: in Giappone e in Corea del Sud infatti sono già in vendita i Kitkat di cioccolato rosa. Ovviamente, tutti da fotografare.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Marzo 2018, 20:58
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