Cannuccia green, il drink è sostenibile. Stop alla plastica e bere diventa eco

Cannuccia green, il drink è sostenibile. Stop alla plastica e bere diventa eco

di Nicole Cavazzuti
Complici l'attenzione crescente per l'ambiente e la normativa europea che dal 2021 vieta la plastica monouso, nel mondo della mixology è cominciata la gara a chi è più green nella scelta delle cannucce. Da Nord a Sud, e non solo nelle grandi città, si moltiplicano i locali che archiviano quelle in plastica rimpiazzandole con cannucce in metallo (come il Bob di Milano e Piano 35 di Torino), in vetro temperato (Jerry Thomas di Roma), in carta (vedi l'Estremadura Cafè di Cinzia Ferro a Verbania, tra i best cocktail bar nella guida del Gambero Rosso) e di zucchero glassato, a base amido di mais e acqua, aromatizzate allo zenzero, cannella, mela, limone, lime, fragola, cioccolato (le usa, per esempio, il Maracaibo di Alghero). L'ultima novità? Le cannucce in fibra naturale. Dopo quelle in bambù, ecco quelle in fibre di agave. Pioniera a introdurle è stata Francesca Gentile, barlady titolare di Funi 1898 a Montecatini Terme. Che spiega: «Sono un materiale eccellente sia in termini di prestazioni che di produzione». E anche le aziende seguono il trend. Quest'estate Bacardi, in occasione del Jova Beach Party, ha presentato il primo Mojito sostenibile in bicchieri compostabili e cannucce edibili a base di amido di mais al gusto lime.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Settembre 2019, 08:39
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